CI VORRANO circa due mesi per
avere i primi risultati della perizia sull’arma e sui proiettili utilizzati per
uccidere Fiore Pandolfo, il
31enne autot r a sp o r t a to r
e
a m m a z z a t o
con 12 colpi
d’arma da fuoco il 18 febbraio
scorso in
via Vellota a
Santi Cosma e
Damiano. In
realtà le prime
analisi scientifiche del Racis
dei carabinieri
si svolgeranno
nei prossimi
giorni, mentre
nella giornata
di giovedì i
militari del reparto scientifico
di Roma
hanno aperto i
plichi contenenti l’ar ma ,
una Glock calibro 40, i caric a t
o r i e i
p r o
i e
t t i l i
esplosi e non
esplosi quella
tragica sera. I
reperti sono
stati catalogati
e ora saranno
passati al vaglio delle analisi
balistiche, dattiloscopiche e
biologiche. Oltre ai tecnici
del Racis all’incontro che si è
svolto giovedì nella sede del
Racis a Tor di Quinto a Roma
era presente anche il
rappresentante legale della parte civile Alfredo D’Onofrio.
Saranno inoltre analizzate
le tracce ematiche trovate
sull’auto, una Fiat 500, di
Mirko Pascale, il 23enne reo
confesso dell’omicidio e per
ora unico indagato. Un intervento
tecnico di prassi in casi
analoghi ma che tuttavia potrebbe
fornire nuove informazioni utili per ricostruire
una dettagliata versione della
vicenda delittuosa. Anche
perché l’arma non è stata
ritrovata sul luogo del delitto
ma consegnata solo in un
secondo momento quando
Pascale si è costituito ai cara
binieri del comando di Formia,
circa un’ora dopo il tragico evento. Oltre ad accertare dunque eventuali usi
impropri della pistola
precedentemente al 18 febbraio, le
perizie potrebbero anche
raccontare ulteriori dettagli sulla dinamica dell’uc c is i o ne .
L’arma di Pascale era infatti
detenuta regolarmente con
un porto d’armi ricevuto dal
giovane aspirante vigilantes.
Ma gli inquirenti cercheranno di
stabilire anche la possibilità che la stessa arma sia
stata impugnata ed eventualmente
utilizzata da qualcun
altro. Dodici i colpi indirizzati
contro Pandolfo e che in
effetti lo hanno raggiunto, tre
dei quali rimasti nel corpo in
zone vitali come il cervello, il
polmone e il fegato.
Ricostruzione fornita anche
d a l
l ’ u n i c o t e s t i m o n e
d e ll ’omicidio, un amico
16enne di Pascale a bordo dal
lato passeggero nella Fiat
500 dalla quale, dopo aver
estratto l’arma dal cruscotto,
Pascale ha iniziato a sparare
contro Pandolfo avvicinatosi,
secondo la ricostruzione
dell’omicida, in maniera
minacciosa. «C’è ancora da
chiarire - ha dichiarato l’av -
vocato D’Onofrio - il perché
il testimone si sia recato dai
carabinieri solo dopo alcuni
giorni rendendo più complicata
una ricostruzione cristallina dell’accaduto. E anche in questo senso - ha
concluso - gli esiti delle perizie
forniranno informazioni utili»
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