MOMENTI
di grande tensione
ieri
allo stabilimento Evotape di
Santi
Cosma e Damiano, dove è
stato
necessario l'intervento di
carabinieri
e polizia per calmare
gli
animi dei lavoratori, amareggiati ed arrabbiati per le visite
all'interno
dello stabilimento da
parte
di imprenditori, tecnici, interessati ai macchinari di un'azienda dichiarata
fallita. Il momento più alto di tensione si è
registrato
nel pomeriggio di ieri
quando
l'auto sulla quale si trovavano l'ex amministratore delegato e il curatore
fallimentare, ha
lasciato
lo stabilimento, scortati
da
polizia e carabinieri. Un gruppo di lavoratori, fermi nei pressi
del
cancello principale, non ha
mancato
di avvicinarsi all'auto
per
manifestare la propria rabbia.
Pare
che siano volate parole
grosse,
con una persona che era
stata
fermata dalle forze dell'ordine; ma alcuni amministratori di
Castelforte
e Santi
Cosma
e Damiano
presenti
(Vincenzo
Petruccelli,
Paolo
Ciorra,
Giancarlo
Cardillo,
Vincenzo
Gagliardi,
Giuseppe
Saltarelli),
sono intervenuti ed oltre a
cercare
di raffreddare gli animi, hanno
chiesto
alle forze
dell'ordine
di desistere dal prendere
provvedimenti
che
avrebbero
inasprito
gli
animi. E' stata
una
giornata caratterizzata da molto nervosismo, a cominciare dal mattino, quando
due
tecnici
di una ditta esterna si sono
presentati
ufficialmente per un
una
valutazione dei macchinari.
«In
verità - hanno detto alcuni
operai
- volevano portare via delle attrezzature che sarebbero state già vendute, ma
non l'abbiamo
consentito».
E' chiaro che agli
operai
non è andata giù questa
situazione
, ma anche la presenza, nel pomeriggio, dell'ex amministratore delegato, di
possibili imprenditori interessati ai macchinari e dello spiegamento di
forze
dell'ordine. Il sindacalista
della
Cgil, Pasquale Olivella, che
è
anche presidente della cooperativa Manucoop, che intende rilevare il ramo
d'azienda della Evotape, ha spiegato che la stessa
cooperativa
ha presentato una
proposta
di prelazione. «Per statuto - ha detto - la Manucoop,
intende
rilevare il ramo d'azienda
e
non possiamo permettere che
imprenditori
esterni vengono qui
e
acquistano i macchinari a prezzi stracciati, per trasferirli in altri
continenti.
Noi abbiamo presentato due richieste al giudice e al
curatore
fallimentare, nelle quali
abbiamo
chiesto il fitto del ramo
d'azienda,
perchè vogliamo metterci in gioco ed inoltre abbiamo
un
imprenditore che si è detto
disponibile
a sostenere il progetto. Aspettiamo che il giudice si
pronunci,
prima di portare via dei
macchinari
tra l'altro acquistati
con
i soldi dei lavoratori». La
situazione
si è infiammata nel
primo
pomeriggio quando in fabbrica è giunto il curatore fallimentare e l'ex
amministratore
delegato,
che hanno poi visitato i
locali
dove si trovano le apparecchiature. Al momento dell'uscita
c'è
stata la protesta veemente dei
circa
50 operai che si trovavano
nel
piazzale e che fanno parte
della
nuovo cooperativa. A turno
presidieranno
lo stabilimento,
per
evitare che vengano portati
via
i macchinari, mentre per lunedì prossimo è stato convocato
un
tavolo istituzionale presso il
comune
di Santi Cosma e Damiano, al quale, tra gli altri, è
stato
invitato l'assess ore provinciale Silvio D'Arco.
Gianni
Ciufo
Da
latina oggi 25.9.12
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