L’EFFETTO
sarà rivoluzionario. L’ultima infornata di tagli
alla
politica voluta dal governo
Monti
per placare l’indignazio -
ne
popolare
seguita
agli
scandali
delle
regioni,
lascia
decisamente
il
segno. Tagli
drastici
alle
p o l
t r o n e ,
controlli
rigidi sulle spese
degli
enti locali, decurtaz i o n i fi n o
a
l l ’ 8 0 p e r
cento
dei tras f e
r i m e
n t i
dallo
Stato
per
chi sgarra. E la non
c
a n d i d ab i l i t à
per
10 anni
per
gli amministratori locali che si
macchiano
di
dissesto.
I
compensi
dei
consiglieri e degli assessori, chiarisce Monti,
vengono
regolati in modo che non
eccedano
il livello di retribuzione riconosciuto dalla
Regione
più
virtuosa.
Il provvedimento vieta il cumulo di indennità ed
emolumenti.
Il Governo ha
inoltre
aboliti il finanziamento
ai
monogruppi, cioè quelli costituiti da un solo consigliere. Il
Governo
ha inoltre imposto
uno
stop ai vitalizi. Si andrà in
pensione
a 66 anni con l'applicazione del metodo contributivo per il calcolo della
stessa.
Oltre
ai compensi, nella politica vengono ridotti anche i posti. Il decreto approvato
dal
governo
taglia il numero di
consiglieri
e assessori applicando il decreto anticrisi 138
del
2011. La riduzione dovrà
essere
realizzata entro 6 mesi
dall'entrata
in vigore del dl, ad
esclusione
delle Regioni in cui
è
prevista una tornata elettorale. In tal caso verrà applicato
dopo
le elezioni. Come ha spiegato il sottosegretario Antonio
Catricalà,
i consigli delle Regioni che non attueranno le
disposizioni
contenute nel decreto sui tagli ai costi della
politica
saranno sciolti per gravi inadempienze di legge».
Questo
significa che nel Lazio
si
va a votare per eleggere 70
consiglieri,
esattamente come è
l’attuale
assemblea in scioglimento. Il nuovo Consiglio dovrà invece applicare la
modifica di legge voluta dal Governo
nel
decreto, pena lo scioglimento.
Il
decreto fissa inoltre precisi
indicatori
per il rispetto
dell’equilibrio
finanziario. In
primo
luogo sarà d’obbligo il
raggiungimento
del pareggio di
bilancio.
Per gli enti locali che
presentano
un disavanzo di amministrazione o debiti fuori bilancio, per i quali non sono
stati
adottati
strumenti di salvaguardia del bilancio, scatta un semaforo rosso sulla spesa:
potranno assumere impegni e pagare spese unicamente per i
servizi
previsti dalla legge. I
servizi,
come la raccolta dei
rifiuti,
dovranno avere una copertura integrale dei costi e sarà
permesso
aumentare le aliquote fino alla soglia massima, per
rientrare
dell’eventuale disavanzo e raggiungere il sospirato pareggio di bilancio»
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