CHIESTO
un intervento del
Governo
per salvaguardare i
posti
di lavoro degli ex dipendenti della Evotape, lo stabilimento di Santi Cosma e
Damiano dove si producevano nastri isolanti. A interessarsi della
vertenza
Evotape, il cui stabilimento è picchettato dalle maestranze, sono stati i
deputati
Liberal
Democratici Daniela
Melchiorre
e Italo Tanoni, i
quali
hanno presentato un’in -
terrogazione
al ministro del lavoro Elsa Fornero, affinchè
supporti
«le iniziative poste in
essere
dagli ex lavoratori dello
stabilimento,
eventualmente
considerando
la possibilità di
predisporre
opportuni strumenti, anche normativi, per far
sì
che, in ogni caso, sia riconosciuta come prioritaria una diretta assunzione di
responsabilità da parte dei lavoratori licenziati rispetto alla immediata
dismissione
del patrimonio
aziendale,
soluzione quest’ulti -
ma
che nessuna prospettiva è in
grado
di fornire a coloro che
sono
stati, loro malgrado,
estromessi
dall’attività lavorativa». Nell’interrogazione i due
parlamentari
ricostruiscono
quello
che è stato il percorso
dell’azienda
e in particolare rimarcano la costituzione della
cooperativa
Manucoop da parte di alcuni degli ex lavoratori,
decisi
a predisporre un progetto
per
l’utilizzo dello stabilimento
e
la ricollocazione dei lavoratori. «Il 17 settembre scorso -
hanno
aggiunto Melchiorre e
Tanoni
- la cooperativa Manucoop ha, infatti, presentato al
giudice
del fallimento una
istanza
per l’affitto di ramo
d’azienda
rivolta all’intero reparto “taglio”, con patto di riscatto e clausola per
l’estensio -
ne
all’intero compendio aziendale, così da arrestare la
procedura
di vendita già in atto
dei
macchinari della Evotape
da
parte del curatore fallimentare e permettere agli stessi lavoratori di
riprendere, almeno
parzialmente,
il loro lavoro.
Nonostante
questa volontà dei
lavoratori
e un accordo “con
una
azienda di primario livello
per
garantire commesse sufficienti a far ripartire autonomamente l’impianto”, il
giudice
fallimentare
ha respinto la proposta avanzata dalla Manucoop, di fatto cancellando una
concreta
possibilità per un numero così elevato di lavoratori
di
fare ritorno alla propria occupazione. Da qui – hanno concluso i due deputati
dei Libera
Democratici
- la necessità di un
intervento
del governo per non
disperdere
una seria possibilità
di
lavoro in una provincia, come quella di Latina, già duramente colpita dalla
crisi». Un
intervento
autorevole che porterà la questione anche in Parlamento, dove si solleciterà un
incoraggiamento
dell’uso degli
impianti
a dei lavoratori vittime
di
una gestione fallimentare
dell'azienda,
ma fermamente
decisi
a far continuare a vivere
una
delle maggiori realtà industriali della provincia di Latina.
La
fermezza dei lavoratori è
stata
testimoniata dalla dura
protesta
inscenata nei giorni
scorsi
quando sembrava che alcuni imprenditori volessero
portare
via i macchinari dello
stabilimento.
Una reazione
che,
come si ricorderà, ha visto
anche
l’intervento di carabinieri e polizia di Stato. Fortunatamente la situazione è
degenerata, ma il nervosismo e la tensione accumulata a causa delle
difficoltà
che stanno vivendo
gli
operai è più che giustificabile. Intanto il tavolo istituzionale
al
quale partecipano anche i
sindaci
di Minturno, Castelforte e Santi Cosma e Damiano, la
Provincia
e il
Prefetto
di Latina, a breve dovrebbe incontrarsi con il cur a t o r e
fal
l im e nt a re .
Un
incontro
chiesto
per cercare di trovare
uno
sbocco ad
una
situazione
veramente
difficile e necessario per cercare
di
riaprire uno
st
ab il im en to
che
ormai ha chiuso i battenti
da
circa due anni.
Gianni
Ciufo
DA
LATINA OGGI DEL 17.10.12
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