ANCHE
il primatista delle spese di viaggio, Romolo Del Balzo, è stato interrogato
dagli investigatori del
Nucleo
speciale
di
Polizia Valutaria della Guardia
di
Finanza che
stanno
indagando sul caso-Fiorito e sulla gestione dissennata
dei
fondi a disposizione dei gruppi consiliari della
regione
Lazio.
Insieme
al collega pontino Stefano Galetto,
Romolo
Del Balzo era membro
della
Commissione Bilancio
della
Regione, e in quella veste
era
tenuto a sapere dello stato
dei
conti e delle spese sostenute
dai
colleghi consiglieri. Ma la
ragione
che lo ha portato ieri
davanti
agli investigatori si chiama Franco Fiorito: l’ex capogruppo finito in carcere
ha riferito ai magistrati che gli chiedevano conto della sua triplice
indennità
di funzione (una perché era consigliere, l’altra perché era presidente di
Commissione e la terza perché era Capogruppo del Pdl) che di quella
circostanza
erano al corrente anche Del Balzo, Galetto e gli altri
membri
della Commissione Bilancio.
E
ieri mattina, nel corso
de
ll ’audizione durata circa
un’ora
e mezza in un ufficio
della
Procura della Repubblica
di
Roma, Romolo Del Balzo è
stato
chiamato a riferire soprattutto sulla grottesca circostanza
del
tris di indennità che Fiorito
intascava
regolarmente ogni
mese
e che gli ha consentito di
percepire,
dal 23 luglio 2010 al
2
luglio 2012, la somma di
445.146,33
euro anziché i
102.000
previsti per ciascun
consigliere,
lui compreso. Secondo gli inquirenti, soltanto
per
la voce indennità di funzione, Franco Fiorito ha indebitamente versato sui
propri conti
correnti
personali la somma di
343.146,
33 euro. Soltanto una
parte
del milione 357 mila euro
che
l’ex capogruppo del Pdl
avrebbe
illecitamente arraffato
sottraendoli
ai bilanci del gruppo e dunque a quelli della Regione Lazio.
«Lei
sapeva delle tre indennità
di
Fiorito?» hanno chiesto i finanzieri a Del Balzo.
Il
Consigliere di Minturno ha
risposto
come aveva già fatto
prima
di lui Stefano Galetto:
«Non
potevo saperlo; eravamo
17
consiglieri del Pdl e a ciascuno di noi veniva corrisposta una
indennità
mensile. Non ho mai
avuto
accesso ai conti personali
di
Fiorito, come avrei potuto
notare
delle disparità di trattamento tra il capogruppo e noi
consiglieri?»
A
parte le dichiarazioni di Fiorito che sostiene il contrario, gli
inquirenti
non avrebbero altri
elementi
a sostegno della tesi
secondo
cui Del Balzo era informato della disinvolta gestione
economica
del Capogruppo, ma
gli
investigatori hanno comunque voluto sapere da Romolo
Del
Balzo come avveniva la ripartizione delle quote previste
dall’articolo
8 della legge regionale 14/1998, che attribuisce a
ciascun
gruppo consiliare la
somma
di 4.190 euro netti mensili, da moltiplicare per il numero dei componenti del
Gruppo.
«Al
Pdl, che contava 17 Consiglieri - avrebbe risposto Del
Balzo
- veniva erogata mensilmente la somma di 71.230 euro
(4.190
x 17), che veniva poi
equamente
ripartita, in maniera
identica
per tutti, tra i componenti del gruppo». E qui siamo
nel
campo delle indennità di
funzione
e di carica.
Altro
discorso è invece quello
relativo
ai contributi attribuiti in
qualità
di componente del
Gruppo
consiliare, ed anche su
quel
versante gli investigatori
hanno
chiesto chiarimenti a del
Balzo,
che non si sarebbe fatto
trovare
impreparato. la dotazione complessiva di 14 milioni di
euro
veniva ripartita tra i diversi
gruppi
consi
liari
in ragione della
r
ap pr es entanza numerica di ciascuno, e poi,
all’i
nt e r n o
di
ciascuna
fo
rma zion e,
il
Gruppo
p
rovved eva
a
liquidare
le
spese docume ntate
da
ciascuno,
purché
attinenti la funzione pubb l i c a d e
l
consigliere.
Ed
è qui
che
la «gestione Fiorit o » s i è
espressa
al
meglio,
fino a determinare la
rovinosa
caduta della Regione
Lazio.
«So soltanto quello che
ho
fatto io - avrebbe detto Del
Balzo
prendendo congedo dai
finanzieri
che lo hanno interrogato - ed è tutto certificato».
Ma
quello è un altro capitolo
della
storia, ancora da prendere
di
petto.
DA
LATINA OGGI DEL 12.10.12
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