LA
gestione della
mensa
comunale è
diventata
una delle
questioni
più «gettonate» a Santi Cosma e Damiano,
dove
diversi genitori hanno sottoscritto una petizione inviata al sindaco Vincenzo
Di
Siena,
all'assessore
al
ramo e al dirigente scolastico.
Nella
nota i genitori chiedono l'avvio
di
un tavolo di confronto (e non di
scontro)
per trovare una soluzione
equa
e proporzionale. Nel mirino
dei
sottoscrittori
della
petizione c'è
il
servizio mensa scolastica
(ancora
non avviata), il cui
costo
avrebbe subito un incremento ingiustificato e
mancante
di proporzionalità
tra
costo e reddito. Nel documento i genitori sottolineano
la
notevole incidenza che la
fruizione
del servizio avrà
sui
bilanci familiari, già pesantemente colpiti dalle tasse decise dal Governo
nazionale. «Il costo del servizio
mensa
- recita la nota - ha
comportato
forti malumori
tanto
che siamo intenzionati
a
dare tutela alle nostre ragioni, facendo prevalere il
buon
senso e il rispetto dei
principi
costituzionali, quale
lo
studio e la dignità sociale,
rispetto
al pareggio di bilancio o meglio ‘far cassa’ con
ogni
mezzo». Il tavolo di
confronto,
secondo i firmatari della petizione, riguarderebbe le modalità di aiuto
concreto
alle famiglie in difficoltà, la regolamentazione
del
servizio mensa scolastico offerto, per tutelare
il
diritto alla salute, la determinazione di un menu
sano
ed equilibrato per la crescita
dei
ragazzi con
tracciabilità
alle
pietanze
distribuite, nonché della
distribuzione
dell'acqua durante i
pasti.
Inoltre gli
stesi
genitori
chiedono
la determinazione della
tariffa
di servizio
equa
e proporzionale alla capacità
contributiva
effettiva delle singole
famiglie,
visto
che
molti genitori subito dopo l'estate hanno avuto l'amara sorpresa di aver perso
il
lavoro.
La questione mensa
non
riguarda solo Santi Cosma e Damiano, ma anche
Minturno,
dove i genitori
hanno
sollevato richieste
inerenti
qualità del cibo e
costi.
Nessun commento:
Posta un commento