GIORNATA
ricca di colpi di
scena
ieri all’Evotape di Santi
Cosma
e Damiano, occupata
di
nuovo dalle maestranze,
dopo
che il giudice fallimentare Lollo ha respinto la richiesta di fitto d’azienda
presentata dai soci della Manucoop, la cooperativa composta
da
circa una cinquantina di ex
operai
della Evotape intenzio
nati
a riprendere la produzione. Un’occupazione decisa in
un’assemblea
convocata subito dopo aver appreso la decisione assunta dal giudice fallimentare
e che vede gli operai
fermamente
convinti a portare
avanti
il loro obiettivo. «L’oc -
cupazione
continuerà sino a
che
il giudice non ci spiegherà
i
motivi di questa decisione.
Noi
non vogliamo perdere
l’ultima
speranza di lavoro
che
abbiamo». Sul posto sono
giunte
pattuglie delle forze
dell’ordine,
preoccupate per
eventuali
proteste; ma gli operai hanno mantenuto un comportamento tranquillo, nonostante
la cattiva notizia giunta
nel
pomeriggio. In mattinata
si
era tenuto un tavolo istituzionale convocato dall’asses -
sore
provinciale Silvio D’Ar -
co
presso il municipio di Santi
Cosma
e Damiano al termine
del
quale era stato sottoscritto
un
documento in cui si rappresentava la volontà che l’Evo -
tape
continuasse a produrre,
sotto
la guida della Manucoop. Un’iniziativa resa difficile dalla situazione che si è
creata
con il fallimento dello
stabilimento
dove si producevano nastri adesivi, ora in mano al curatore fallimentare.
Nel
documento si richiedeva
al
giudice fallimentare l’ok al
fitto
del ramo d’azienda, in
modo
da consentire la ripresa
della
produzione. A firmarlo
l’assessore
provinciale Silvio
D’Arco,
i sindaci di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e
Minturno,
le organizzazioni
sindacali.
«Sono convinto -
aveva
detto D'Arco - che questa fabbrica ha delle potenzialità e per questo
chiederemo al
giudice
fallimentare che venga concesso il fitto del ramo
d’azienda.
Qui c’è anche un
problema
di ordine pubblico e
ringrazio
anche il dirigente
del
commissariato della Polizia di Stato che è presente
all’incontro.
Purtroppo in passato c’è stata una gestione non
proprio
oculata dell’azienda e
ora
cercheremo di fare la nostra parte per permettere la
riapertura
dello stabilimento.
Noi,
come Provincia, andremo sino in fondo e seguiremo
passo
passo gli sviluppi». Lo
stesso
delegato della giunta
Cusani
si era mostrato fiducioso circa l’accoglim ento
della
richiesta. All’inc ont ro
mancava
solo la Regione Lazio. La settimana scorsa gli
operai
avevano picchettato lo
stabilimento,
per evitare che
alcune
macchine della produzione fossero portate via
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