ORMAI
la frattura sembra insanabile tra la maggioranza del Comune
di
Castelforte ed il presidente del
consiglio
ed ex sindaco Gianpiero
Forte.
In attesa delle decisioni che
matureranno
nella prossima riunione della coalizione governativa, il
panorama
politico municipale sta
per
assumere un quadro diverso da
quello
uscito dalle urne cinque mesi
fa.
Forte probabilmente sarà sfiduciato da presidente del consiglio
(ma
è possibile che sia lui stesso a
presentare
le dimissioni) e potrebbe
anche
uscire dall’Udc, viste anche
le
polemiche con i colleghi di partito
locali
e non. C’è chi parla di un suo
passaggio
nelle file di altri schieramenti politici, ma queste indiscrezioni non hanno
trovato alcun riscontro. Ma l’amministrazione dovrà gestire anche un’altra
situazione
riguardante
l’assessore di riferimento esterno collegato a Forte e
cioè
Michela Terillo, ex Pdl passata
prima
delle consultazioni nelle file
dell’Udc.
Con la scissione tra Forte
e
la maggioranza la Terillo rimarrà
al
suo posto? Una domanda che, al
momento
non trova risposta, ma è
chiaro
che la «divisione» porterà ad
analizzare
la questione. La minoranza, ora, dovrebbe portare a tre le
proprie
unità contro le cinque di
maggioranza.
Forte, se venisse confermato il «taglio» annunciato in
consiglio
dal sindaco Patrizia Gaetano, raggiungerebbe infatti sui banchi
dell’opposizione Paolo Ciorra e
Giancarlo
Cardillo. Quest’ultimo,
che
potrebbe concorrere anche alle
consultazioni
regionali, da presidente provinciale di Legautonomie,
è
intervenuto sui costi della politica,
ha
affermato che è utile che il Governo detti nuove regole finalizzate
a
riequilibrare la situazione finanziaria degli enti locali in difficoltà,
nonché
a favorire la trasparenza e la
riduzione
dei costi degli apparati
politici
delle regioni. «Io ritengo -
ha
concluso Cardillo - che occorra
una
manutenzione straordinaria della riforma federale che ne salvaguardi gli
aspetti più virtuosi e superi quelli che non hanno funzionato,
anche
nella prospettiva dei suoi impatti sul processo di risanamento
finanziario
e sul rispetto dei vincoli
comunitari.
Le misure adottate dal
governo
sono utili, ma attenzione ad
una
ricentralizzazione acritica delle
responsabilità
nella gestione delle
risorse
pubbliche».
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