Scriveva
in maniera diretta e personale per congratularsi del lavoro
svolto.
Manifestava il suo sincero
apprezzamento
a tutti i consiglieri
per
il contributo generosamente
apportato
per il raggiungimento
degli
obiettivi. Riteneva perfetto ed
efficace
il coordinamento tra giunta e consiglio. Sosteneva che l’Ente
era
governato da una maggioranza
unita
e intelligente, in grado di svolgere appieno il ruolo affidato. Era il
20
gennaio del 2012. Di lì a poco i
convincimenti
della Polverini si sarebbero tramutati in polvere. Tanto da arrivare a dire che
nessuno
era
degno di sedere su quegli scranni e che li avrebbe mandati a casa
lei.
La lettera, rimasta chiusa nei
cassetti
per lungo tempo, è spuntata all’improvviso. A divulgarla è
stata
la consigliera regionale Gina
Cetrone,
ora anche lei nel vortice
dello
sperpero dei fondi del Pdl per
via
di soldi spesi per buffet elettorali. Dalle carte di Fiorito, infatti,
sono
emerse due fatture con annotato il nome della Cetrone. La prima, di 4368 euro,
si riferisce ad una
pubblicità
elettorale nel comune di
Latina;
la seconda, di 4056 euro,
per
le affissioni alle amministrative
di
Terracina. Altre, invece, riguardano tre buffet offerti ai sostenitori
della
Cetrone, per un costo totale di
4240
euro. Le fatture, saldate a
quanto
pare da Franco Fiorito,
hanno
come causale: campagna
elettorale
a Sonnino. Quei soldi,
però,
sono finiti ad una lista civica
ispirata
al partito di Berlusconi ma
non
direttamente riferibile al Pdl.
La
divulgazione della missiva da
parte
della Cetrone, facendo salvo
il
suo legittimo atto d’accusa nei
confronti
di Renata Polverini, appare, quindi, a scoppio ritardato...
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