IL
sindaco Forte: la città è
ostaggio
dei soggiorni obbligati. «La vicenda degli arresti a Formia conferma la
mia
tesi sui soggiorni obbligati. Purtroppo siamo
vittime
di un sistema giudiziario che trasferisce
sul
nostro territorio pezzi
di
criminalità campana.
Queste
cose ho avuto
modo
di denunciarle in
ogni
occasione pubblica.
Il
territorio subisce scelte
calate
dall’alto. Il clan
Ricci
– padre e figlio –
sono
stati mandati in
soggiorno
obbligato fuori dalla Regione Campania da un giudice del tribunale di Napoli».
La
norma
vuole che la sede
di
soggiorno non venga
indicata
dal giudice che
adotta
il provvedimento.
La
scelta del luogo dove
soggiornare
spetta al
soggetto
sottoposto alle
misure
cautelari fuori il
perimetro
regionale
campano.
«Ecco spiegato il motivo per cui ci
ritroviamo
nella nostra città e
nel
comprensorio decine di
personaggi
malavitosi. Della
presenza
di questo clan a via
Lavanga
– distante 100 metri
dal
Comune - sono stato informato all’indomani degli
arresti.
Il fatto che un sindaco
non
venga messo a conoscenza preventivamente da
parte
dell’Autorità Giudiziaria e dalle forze dell’ordine
della
presenza in loco di clan
camorristici
rappresenta un
fatto
molto grave dal punto di
vista
istituzionale e della corretta gestione del territorio.
L’Associazione
Caponnetto
invece
di lanciare accuse
contro
l’amministrazione comunale dovrebbe porsi il vero problema. Se un sindaco
non
viene messo a conoscenza degli arrivi di pregiudicati
non
potrà mai disporre di
strumenti
precauzionali in
difesa
dei cittadini. E’ inutile
pontificare
e dare lezioni quando la realtà
viaggia
su altri canali. Il
caso
Ricci è una chiara
dimostrazione
di ciò
che
ho appena detto.
Una
tesi che ho sempre
sostenuto
ma che purtroppo viene ignorata
anche
da Associazioni
che
predicano la legalità senza andare poi nel
merito
del problema».
Anche
a Vindicio,
all’interno
di una villa
sequestrata,
dove sono
stati
commessi abusi
archeologici,
abitava
una
persona sottoposta
agli
arresti domiciliari
senza
che il sindaco ne
fosse
stato informato.
«E’
il sistema che non
funziona,
sono le norme che vanno cambiate. Non è giusto far pagare un prezzo alto alla
comunità
locale mettendo a rischio l’imma -
gine
di una città che con il
crimine
organizzato non ha
niente
a che vedere. In questo
modo
il contagio si ramifica
e
colpisce il nostro territorio.
Tra
i rifugiati in soggiorno
obbligato
troviamo famiglie
storiche
come i Moccia. Persone che da una vita hanno
scelto
Formia, non solo per il
clima
ma per la stretta vicinanza alle zone campane.
Questa
è la realtà che un
sindaco
si trova a fronteggiare con le mani legate, non
potendo
disporre di alcun
provvedimento
amministrativo e giudiziario.
In
questa storia dei Ricci ci
sono
anche le responsabilità
del
proprietario dell’immo -
bile.
Un soggetto che ha stipulato una locazione senza
aver
effettuato le opportune
verifiche
sulle persone che
metteva
dentro. E’ ora di dire
basta
ai soggiorni obbligati
ed
ai proprietari che favoriscono l’insediamento di nuclei camorristici. Gli
arresti
al
clan Ricci - per fatti legati
a
fenomeni di estorsione a
danno
di commercianti nei
Quartieri
Spagnoli - sono
partiti
dal gip di Napoli su
ordine
della Direzione Distrettuale Antimafia. Sono
queste
le istituzioni deputate
ad
assumere decisioni e prendere provvedimenti, un sindaco non ha alcun potere
decisionale
a riguardo.
Mi
auguro che le misure detentive chiudano una pagina,
non
vorrei che dentro
quell’appartamento
ritrovassimo a breve gli stessi personaggi».
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