CONTINUA
la protesta e
l'occupazione
degli operai della Evotape, che dall'altra sera
hanno
deciso di picchettare lo
s
t a b i l i m e nto di Santi
C
o s m a e
D
am i a no ,
dopo
la decisione del
giudice
fallimentare di
rigettare
la
richiesta
del
fitto
del ram o d i
a
z i e n d a ,
pr
es en ta ta
dalla
Manucoop. Gli
operai
facenti parte
della
coop e r a
t i v a
s
pe rava no
nella
concessione del giudice fallimentare, che però non è arrivata, provocando la
reazione delle
maestranze,
le quali hanno occupato la fabbrica.
«Rimarremo
qui -hanno
detto
alcuni degli operaisino a che non avremo
una
risposta precisa su
questo
diniego che c'è stato. Sono due anni che va
avanti
questa situazione e
ci
siamo stancati. Il tempo delle chiacchiere è finito, ora vogliamo i fatti».
Intanto
è stata resa nota la
lettera
che il curatore fallimentare, avvocato Manciocchi ha inviato alla
Manucoop,
la cooperativa
che
intende proseguire
l'attività
dell'azienda fallita. Nella nota si precisa
che
la procedura fallimentare nel proprio svolgimento esegue ogni
adempimento
di natura
patrimoniale
su espressa
autorizzazione
del giudice delegato sentito il comitato dei creditori, nominato prima della
verifica dello stato passivo con
provvedimento
del giudice delegato. Nel documento poi viene annunciato il non al fitto del
ramo
d'azienda, che ha
mandato
su tutte le furie
gli
operai, che vogliono
conoscere
le motivazioni.
Il
responsabile locale della Cgil, Pasquale olivella,
lascia
aperta qualche speranza. «Io sono fiducioso
-ha
detto- perchè sia il
giudice
fallimentare sia il
curatore
fallimentare
avranno
il buon senso di
comprendere
la gravità
della
situazione e la volontà di una cinquantina
di
ex operai che, attraverso la Manucoop, vogliono
far
tornare a vivere lo
stabilimento».
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