IL
DATO delle urne siciliane
ha
avuto il merito di stringere
ulteriormente
le maglie di un
accordo
che fino a quel momento ha stentato a decollare.
A
fare il resto, però, sono
state
le proiezioni e i sondaggi su scala nazionale che da
giorni
arrivano a intervalli regolari sulle scrivanie di Pier
Ferdinando
Casini e Pier Luigi Bersani. Numeri e percentuali che suggeriscono a Pd e
Udc
alleanze coraggiose anche oltre lo stretto di Messina.
Insomma,
da ore si va delineando la sensazione che
quanto
è stato possibile con
Cancelleri
in
Sicilia
lo sarebbe altrettanto in Lombardia, Molis e , p e r i l
Campidoglio
e
nel
Lazio. Con
particolare
riferimento a
q
u es t ’u l ti m a
ipotesi.
Dove
sembra
ormai
scontata
un’al -
leanza
inedita
tra
i due partiti,
che
appena
due
mesi fa sedevano su aree
opposte
della
Pisana.
Ad imprimere un’ac -
celerata
impressionante a
questa
possibilità è stato, solo qualche ora
fa,
Pier Ferdinando Casini,
bollando
in
questo
l’espe -
rienza
laziale
appena
conclusa. «Dopo
l’esp
er ien za
del
Pdl alla Regione Lazio
non
è ipotizzabile che noi si
possa
votare
con
il centrodestra in Regione. L’espe -
rienza
del Lazio è finita male,
noi
diamo un giudizio negativo sull’amministrazione da
parte
del Pd». Parole che non
si
prestano ad alcun tipo di lettura se non a questa: l’Udc
ha
capito che alle prossime
regionali,
in programma con
ogni
probabilità il prossimo
27
gennaio, il centrodestra
del
Lazio (qualunque sia il
candidato)
parte con una zavorra troppo invalidante. Ergo: meglio allearsi con l’av -
versario
di turno. E complice
il
successo dell’esperimento
siciliano,
il rischio di fallire
sarà
ulteriormente ridotto.
Scenario
che promette di imbarazzare più di qualcuno in
provincia
di Latina. Perché se
è
vero, come è vero, che in
qualche
piccolo comune del
territorio
pontino Udc e Pd
già
dialogano apertamente in
maggioranza,
le segreterie
provinciali
si sono sempre
fatte
la guerra. Colpa, o merito, della subalternità che i
centristi
in questa provincia
hanno
sempre avuto nei confronti del centrodestra di
Claudio
Fazzone. Pochi, da
queste
parti, sarebbero infatti
disposti
a credere nel successo di un’alleanza Partito democratico - Udc. Non è un
mistero
che per il segretario
p
r ov i n c i a l e
della
Vela, Michele Forte, i
democratici
di
Latina
siano
dei
politici di
serie
B, neanche degni di
sedersi
al suo
tavolo.
Non a
caso,
rispondendo ad un
esponente
democratico circa l’ipotesi di
una
eventuale
alleanza,
solo
poche
settimane fa Michele
Forte
dichiarava, limpidamente: «qualora avessi necessità di intavolare una
trattativa
sulle alleanze con il
Partito
Democratico il mio
interlocutore
sarebbe il segretario nazionale Pier Luigi
Bersani».
Ma c’è una cosa in
grado
di far ragionare il segretario Udc pontino più di
ogni
altra cosa: le chance di
vittoria.
Stiano certi i democratici pontini che nel momento in cui il leader centrista
si renderà conto che un’al -
leanza
con il Pd, per quanto
suoni
assurda, potrebbe dare
anche
solo la possibilità di
una
vittoria alla Regione Lazio e quindi, scandali permettendo, altri cinque anni
nella
maggioranza
della Pisana, loro cominceranno ad essere i
migliori
alleati che questo
territorio
avrà da offrire. Con
buona
pace del Pdl a cui non
resterà
che farsene una ragione.
Da
latina oggi del 2.11.12
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