«IL
Comune di Castelforte promuove
una
dimostrazione di
protezione
civile per
simulare
vari scenari
di
crisi, dal terremoto
a
calamità di vario genere e non ha ancora
un
piano di protezione
civile».
La pesante accusa è del responsabile dei Cristiano Popolari Vincenzo Coviello,
che ha definito una
presa
in giro ai cittadini di Castelforte l'iniziativa che prevede simulazioni di
soccorso
nel
fiume Garigliano
o
lungo le strade comunali di
via
delle Terme e sulla strada
provinciale
per Suio alto. «I
cittadini
di Castelforte -ha
continuato
Coviello- non sanno che il nostro Comune, da
anni,
non ha ancora un piano
di
protezione civile, nessuno
conosce
un centro di raccolta
per
qualsiasi emergenza, chi è
il
responsabile della protezione. Un comune che non spende neppure i soldi (un
milione
e
duecentomila euro) che ha
in
cassa dal 2006 per proteggere il costone di Suio da
frane
e smottamenti lungo via
delle
Terme, non effettua nessun intervento di pulizia del
Rio
Grande o Rio Castelforte,
completamente
ostruito da
piante
e erbacce, non monta i
guard-rail
sulla pericolosa
strada
che porta alla scuola
Petronio
o sulla strada per
Suio
Terme, non fa manutenzione ai cadenti pali della luce
su
via delle Terme, non si
interessa
della segnaletica
stradale
per i due pericolosi
attraversamenti
del Rio Grande, non parla del pericoloso
ponte
abbandonato dal Consorzio di Bonifica che collega
la
provinciale Ausente a Via
per
Maiano. Dobbiamo continuare a elencare gli scenari di
crisi
“reali” o fare finta di
niente?
Per questa amministrazione va tutto bene, l'importante è non parlare, non
criticare,
stare in silenzio; lo
sport
più praticato è dare risalto e pubblicità a eventi,
seppure
importanti come questo prossimo, per far dimenticare le cose essenziali e non
fatte,
preoccupandosi solo di
buttare
fumo negli occhi. Alla
prima
modesta pioggia torrenziale - ha concluso l'esponente dei Cristiano Popolari -
le
due strade d'accesso a
Castelforte,
via Garibaldi e
via
Capanna, diventano fiumi
in
piena, i tombini si alzano,
pietre
e detriti si riversano
sulla
strada, costituendo un
pericolo
costante per tutti.
Conclusione:
tutti “tacciono”,
fanno
finta di non vedere o
capire,
per non dare fastidio ai
due
o tre manovratori di maggioranza, il cui scopo è solo
quello
di coltivare il proprio
orto».
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