IL
progetto di riapertura della
Evotape
di Santi Cosma e Damiano va avanti e la situazione
attuale
è stata esposta ieri ai sindaci dei Comuni del sud pontino
e
ad altre autorità che sono state
invitate
dai
res
ponsab ili
della
Manuc o o p , l a
co
op era tiva
guidata
dal
p
re s id e nt e
P
a s q u a l e
Olivella
e
c
o m p o s t a
da
53 operai
che
hanno
creduto
nel
p
r o g e t t o .
U
n p i a n o
che
punta a
far
ripartire le macchine, ferme
da
quasi due anni, per continuare
nell'attività
di produzione dei nastri isolanti. E che la fabbrica
riprenda
la sua attività sembra un
fatto
ormai acclarato, nonostante
l’azienda
sia sotto la gestione del
giudice
fallimentare. Infatti la
nuova
cooperativa, che avrebbe
alle
spalle imprenditori italiani e
stranieri,
che assicurerebbero le
commesse,
ha già predisposto il
tutto,
per farsi trovare pronta al
momento
dello sblocco della vicenda. All'incontro, oltre che agli
operai,
hanno partecipato il sindaco di Santi Cosma e Damiano
Vincenzo
Di Siena, il vice Vincenzo Petruccelli, il sindaco di
Castelforte
Patrizia Gaetano, il
sindaco
di Minturno Paolo Graziano, il vicario foraneo don Simone Di Vito, il
presidente del
consiglio
comunale di Castelforte, Gianpiero Forte, il dottor Pierpaolo Pontecorvo, che
cura gli
interessi
della Manucoop e il presidente della Legacooperative di
Latina
Erasmo Scinicariello. Il
presidente
della Manucoop Pasquale Olivella ha sintetizzato
tutti
i passi che sono stati compiuti negli ultimi mesi, compresa la
presentazione
del piano aziendale. Come è noto la stessa cooperativa è in attesa dell'ok del
giudice fallimentare sul fitto di ramo
d'azienda,
con conseguente utilizzazione dei macchinari interni.
Ieri
nello stabilimento era presente anche il curatore fallimentare con un tecnico
del tribunale,
che
hanno effettuato un sopralluogo. I rapporti con il curatore e
giudice
fallimentare sono buoni e
tutti
gli operai della Manucoop
sono
fiduciosi circa un riavvio
dell’attività.
«Siamo pronti per
partire
– ha dichiarato Pasquale
Olivella,
presidente della Manucoop e già dal prossimo mese
cominceremo
a mettere a posto i
macchinari
per la ripresa della
produzione,
resa possibile dal
piano
industriale che abbiamo
presentato
e dalle commesse che
già
abbiamo incassato da parte
delle
migliori aziende del settore». Ed è ipotizzabile che dietro
al
piano industriale della Manucoop ci siano proprio questi imprenditori,
interessati alla ripresa
della
produzione della ex Manuli. Nel corso dell’incontro di ieri,
tenutosi
in un clima disteso, si è
parlato
anche della possibilità di
un
rientro in fabbrica degli altri
lavoratori
(circa una ottantina)
che
non hanno aderito alla costituzione della cooperativa, un progetto che qualche
mese fa era
visto
da più parti con scetticismo.
Per
loro, almeno per ora, sembrano non esserci spazi, soprattutto
perchè
il piano aziendale è stato
presentato
per 53 persone. Ciò
non
toglie che un eventuale ampliamento delle commesse coinvolga anche gli altri
lavoratori ex
Evotape.
«Per noi – ha aggiunto
lo
stesso Olivella - questi lavoratori che non hanno aderito alla
cooperativa
costituiscono una risorsa, alla quale attingeremo se si
creeranno
le condizioni favorevoli, come noi tutti ci auguriamo». In pratica sembrano
esserci
tutte
le condizioni affinchè questo progetto della Manucoop decolli. Il caso Manucoop
sarebbe
uno
di quei pochi casi in Italia in
cui
gli operai riprendono la produzione che l’azienda aveva cessato. Sicuramente un
modello da
imitare
e ciò costituisce una gran
bella
notizia in un momento di
crisi
come quello attuale.
Nessun commento:
Posta un commento