SANTI
Cosma e Damiano
deve
essere riconosciuta
come
sede di impianto e
non
solo come Comune
vicino
alla centrale nucleare del Garigliano e
monitoraggio
ambientale
nell’area
circostante il sito. All’indomani dell’ap -
provazione
di questi due
ordini
del giorno proposti
dai
consiglieri Paolo Graziano e Franco Taddeo da
parte
del Consiglio provinciale di Latina, l’asses -
sore
all’ambiente di via
Costa,
Gerardo Stefanelli,
annuncia
una rinnovata attenzione per l’impia nto
nucleare
aurunco da parte
della
Provincia e ha chiesto allo stesso consesso di
poter
destinare nel bilancio delle somme, dopo le
notizie
relative all’inchie -
sta
condotta dai giudici del
Tribunale
di Santa Maria
Capua
Vetere. «A seguito
delle
ultime indagini che
hanno
riguardato il sito del
Garigliano
- ha detto Stefanelli - ho chiesto ai colleghi consiglieri di poter
destinare
nel bilancio provinciale delle somme per
effettuare
un monitoraggio
ambientale
permanente e
indipendente
nell’area circostante la ex centrale.
Abbiamo
già affidato ad
Arpa
Lazio la predisposizione di un piano operativo per effettuare analisi
sulle
acque del Garigliano
e
sui fondali dello stesso,
al
fine di valutare la presenza di elementi e materiali riconducibili alla
attività passata e presente della centrale. Inoltre il
Consiglio
provinciale ha
dato
mandato all’avvoca -
tura
di predisporre una richiesta al Ministero
dell’Ambiente
e a quello
dello
Sviluppo economico
per
far si che il Comune di
Santi
Cosma e Damiano
possa
essere riconosciuto
come
Comune «sede di
impianto»
e non solo come
Comune
vicino. Tale richiesta è giustificata dal
fatto
che su un’area di
cento
ettari di estensione
della
centrale ben cinquanta si trovano nel territorio del Comune laziale;
non
si capisce perchè ci
debba
essere una discriminazione tra Santi Cosma e
Damiano
e Sessa Aurunca, anche in termini di
entità
del ristoro economico dovuto ai Comuni considerati sede di impianto.
Il
nostro impegno - ha
proseguito
l’assessore provinciale - continua anche
all’interno
del Tavolo della
trasparenza,
dove chiediamo da mesi di avere certezze circa la tempistica
delle
operazioni di bonifica delle trincee, l’idoneità
dei
depositi temporanei
realizzati
ad ospitare tutti i
rifiuti
radioattivi presenti
sul
sito, e, soprattutto, sulle procedure per l’abbatti -
mento
e la scarifica del
camino
della ex centrale.
In
particolare su questo
punto
è stata fatta una precisa richiesta circa l’esi -
stenza
di un piano di evacuazione e soprattutto di
eventuali
test antisismici
che
garantiscano la stabilità della struttura. Attendiamo - ha concluso l’espo -
nente
dell’Udc - di avere
maggiori
informazioni
dalle
indagini in corso, ma
ci
dichiariamo sin da ora
pronti
a tutelare in ogni
sede
gli interessi dei cittadini della provincia di Latina, qualora vengano
accertate violazioni ed inadempimenti che hanno
causato
danni ambientali
al
nostro territorio e alla
salute
dei nostri cittadini».
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