RAIMONDO BESSON, AMMINISTRATORE DELEGATO DI ACQUALATINA, RIGOROSAMENTE DI AREA PD |
LA
società di revisione contabile Kpmg si fida degli amministratori di Acqualatina
e
solo
per questo buon grado di
fiducia
gli ha fatto passare il
bilancio
2012, approvato ieri
mattina
anche dall’ass emblea dei soci a maggioranza
ma
con il «pesante» no del
Comune
di Formia. Sia i revisori che i soci sanno che il
trend
finanziario della spa
che
gestisce le acque in provincia di Latina non è buono
perché
ci sono «rilevanti incertezze» peraltro ammesse
dagli
stessi amministratori
nella
relazione
allegata
al bilancio. Esse
sono
riferibili
es
sen zi alm ente a due fattori.
Il
primo è il
poss
ibile
«mancato
conseg uime nto
del
livello di
incasso
dei
crediti
previsto dagli obiettivi aziendali
per
permettere
il
rispetto degli
impegni
sottostanti il finanziamento con
la
Depfa
Bank»
che
ammonta
a 85
milioni
di euro.
La
seconda incognita può
riguardare
l’inefficacia «parziale o totale delle azioni poste in essere per il
raggiungimento del riequilibrio economico-finanziario della
gestione».
Se questi due elementi non verranno integrati
nell’anno
corrente la «continuità aziendale» di Acqualatina spa è a rischio. Ed è la
prima
volta che un simile
pericolo
viene messo nero su
bianco
su atti ufficiali della
società.
Sotto il profilo strettamente formale il bilancio
approvato
ieri dai soci pubblici e privati ha chiuso con
un
passivo di 488mila euro.
Non
è poco ma non è neanche moltissimo se si considera che Acqualatina vanta
crediti di molto superiori solo di
bollette
non riscosse. Dopo
dieci
anni di gestione spesso
contestata
ma comunque
sempre
sostenuta dai soci,
Acqualatina
comincia a fare i
conti
veri con alcuni gap mai
sanati.
Per esempio il totale
controllo
delle reti. Mancano
ancora
oggi quelle delle due
isole
che «per motivi diversi
non
hanno effettuato la consegna degli impianti». E poi
c’è
la nuova modalità di calcolo della tariffa introdotta
dall’Autorità
per l’e n e rg i a
(impugnata
dalla società) che
vincola
in modo rigoroso le
entrate
e in un bilancio già
difficile
questo può fare la
differenza.
Inoltre restano in
piedi
i debiti verso i consorzi
di
bonifica pari a circa 10
milioni
di euro, anch’e ss i
contestati
e impugnati in sede legale ma finora sempre
confermati.
Il bubbone dei
crediti
non riscossi dalla spa
è
noto da tempo a tutti i
sindaci
dell’Ato4 e alla Provincia, così come i debiti nei
confronti
dei Consorzi.
Ma
invece di trovare una
soluzione
si è preferito presentare innumerevoli ricorsi
(che
hanno aggiuntivi costi
legali)
risultati inutili.
Da
LATINA OGGI DEL 21.6.13
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