GLI utenti
dell'ufficio postale
di San
Lorenzo di Santi Cosma
e Damiano
non demordono
e per
evitarne la chiusura,
tra l'altro
già rimandata, hanno
scritto al
Capo dello Stato,
Giorgio Napolitano,
al Ministro
dello
Sviluppo Economico,
Corrado
Passera, al sottosegretario
Massimo
Vari, al
presidente
delle Poste Italiane
Giovanni
Ialongo e al direttore
mercato
privati Pasquale Marchese.
Si è
costituito un comitato,
presieduto
da Aldo Vellucci,
che ha
voluto informare
le succitate
autorità
sull'
im po rt an
za
che riveste
l'ufficio
postale,
che annovera
oltre
600
correntisti,
ma
soprattutto
ha
chiesto alle
stesse di
intervenire
per
bloccarne la
disattivazione. «Il
nostro - ha
affermato Vellucci
- è un
appello lanciato dai
correntisti,
da centinaia di
pensionati,
molti dei quali con
difficoltà
motorie, e di centinaia
di cittadini
che hanno
sottoscritto
una petizione popolare.
L'ufficio è
sorto oltre
40 anni fa e
gode di una posizione
baricentrica
e di un ampio
parcheggio,
che facilita i
numerosi
utenti (e in particolare
anziani e
diversamente
abili) che
vi recano, in parte
provenienti
dal vicino Comune
di
Castelforte e dalla zona
di Suio, e
dalla zona nord della
provincia di
Caserta. Appare
assurdo che
un servizio così
essenziale
debba essere chiuso.
»
Per il
comitato l'eventuale
riduzione
degli sportelli non
può iniziare
dall'ufficio postale
più
frequentato, che vanta
anche
parametri importanti.
«La chiusura
dell'ufficio - prosegue
la nota spedita
al presidente
della
Repubblica -fa veramente
male,
ferisce tutto il
territorio e
contribuirebbe a
danneggiare
una zona in forte
espansione,
come previsto dal
Prg dei
Comuni di Santi Cosma
e Damiano e
Castelforte.
Tale ufficio
rappresenta un
presidio
sociale fondamentale
del
territorio e in particolare
rappresenta
un'esigenza insopprimibile
per la
fruizione
di servizi
essenziali; quando si
assiste al
triste spettacolo di un
anziano che
deve trovarsi un
passaggio in
auto per raggiungere
l'ufficio
postale più vicino,
distante
circa 4 km, le
istituzioni
che lo rappresentano
dovrebbero
sentire forte il
dovere di
difendere la dignità
morale dei propri cittadini.»
Il comitato
chiede l'apertura
di un tavolo
di confronto, al
fine di
evitare una chiusura
che era
stata stabilita per il
primo
giugno, ma che, in seguito
agli
interventi di cittadini,
amministratori
e sindacati,
è stata
fatta slittare a data da
destinarsi.
Gianni Ciufo
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