I circoli
del Pd e Psi di Castelforte
chiedono al
Comune l'uscita da Acqualatina
e invitano i
propri rappresentanti
consiliari a
proporre l'immediata convocazione
del consesso
civico
per
approvare tale decisione.
«E' giunto
il momento
- recita una
nota dei
due circoli
- che la maggioranza
decida di
uscire
da
Acqualatina, rispettando
la volontà
popolare
espressa
nell'ultimo referendum,
e dimostrare
di
non essere
succube né del
presidente
della Provincia,
né del
presidente della Regione.
Dopo le
recenti dichiarazioni
del
Presidente
della
Provincia in merito
agli aumenti
per i debiti
verso i
Consorzi di Bonifica,
i due
partiti di minoranza,
il Psi e il
Pd, chiedono
ai loro
rappresentanti consiliari
di convocare
con urgenza
un Consiglio
Comunale per deliberare,
così come
altri comuni pontini,
l’uscita da
Acqualatina. Già l’ex sindaco
Forte, il
16.11.2010, si era scagliato
contro
Acqualatina per aver completamente
abbandonato
il nostro territorio
definendo le
“nostre fogne da terzo
mondo”,
dimenticandosi però che proprio
lui aveva
impegnato le azioni del
Comune di
Castelforte, con atto di giunta
e non di
consiglio, per garantire il
mutuo di 115
milioni di euro contratto
con la Depfa
Bank. Oggi leggiamo che
la Polverini
impone alla Provincia il
pagamento di
svariati milioni di euro ai
consorzi di
bonifica e il presidente Cusani,
affermando
che tali importi non
sono di sua
competenza, preannuncia
però aumenti
di circa 200 euro/anno a
bolletta per
pagare i debiti milionari agli
stessi enti
consortili. Allora
-hanno
continuato gli
esponenti
del Pd e Psi- che
significa
restare ancora in
Acqualatina?
Forse per
pagare solo
i debiti contratti
e ricevere
solo schiaffi?
E che fine
ha fatto la
nostra
sorgente di Forma
del Duca,
ceduta e poi abbandonata?
Nel 2012
ancora
vaste zone
urbanizzate
del nostro
territorio sono
senza fogne;
e quelle che
funzionano,
vedi Via Garibaldi,
via Capanna,
via
Delle Terme,
alle prime
piogge fanno
schizzare in
cielo i
tombini con le acque
nere che
entrano nelle
civili
abitazioni. Per non
parlare
della depurazione,
regolarmente
pagata; i liquami in mezzo
alle strade
e i pozzi neri, nelle zone senza
fogna, sono
a totale carico dei contribuenti
che hanno
pagato le opere di
urbanizzazione,
ma devono farsi carico
delle spese,
per l’incuria e l’inerzia della
pubblica
amministrazione».
G.C.
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