CHI in
questi giorni ha avuto
modo di
incrociarlo nei corridoi
della
Provincia, parla di un uomo
«visibilmente
provato». L’essere
arrivato a un
metro dal traguardo
salvo poi
fallire l’o b i et t ivo
d ev ’essere
stato un colpo troppo
duro anche
per uno della tempra
dell’assessore
all’ambiente della
Provincia di
Latina Gerardo Stefanelli.
Uscito con
le ossa rotte
dal
ballottaggio che al Comune di
Minturno lo
vedeva contrapposto
al
capogruppo Pdl di via Costa
Paolo
Graziano. Eppure c’è chi
nell’Udc è
pronto a scommettere
che non ci
sia solo il fantasma di
Graziano a
turbare i sonni dell’ex
enfant
prodige dei centristi pontini.
Piuttosto,
riferiscono, è lo
spetto dell’ex
sindaco di Castelforte,
Gianpiero
Forte, il primo,
vero incubo
ricorrente di questi
difficili
giorni di Gerardo Stefanelli.
Perché?
State a sentire. Intanto,
bisogna
tornare con la memoria
al 2009,
quando l’Udc era
alle prese
con la composizione
della lista
per le provinciali a
sostegno del
candidato Pdl Armando
Cusani. In
quell’occasio -
ne, con soli
due anni e mezzo di
mandato da
primo cittadino ancora
davanti a
sé,
Gianpiero
Forte -
una macchina
di voti per
i centristi
del
sud pontino
-
fu uno dei
papabili
candidati
per un
posto in via
Costa. Ma a
quel punto
qualcosa nella testa
del
segretario provinciale della
vela,
Michele Forte, cambiò improvvisamente.
Così Forte,
il sindaco,
fu
sacrificato da Forte, il
segretario,
per lasciare spazio ad
un altro
«senatore» Udc, Pasquale
Fusco.
Passato poi a tempo di
record dallo
scranno in Consiglio
ad uno, ben
più remunerato, in
amministrazione
provinciale (attualmente
è dirigente
del settore
polizia,
ndr). Ma il sacrificio di
Gianpiero Forte
non fu inutile.
Perché pare
che in quell’occasio -
ne il
sindaco riuscì a strappare al
segretario
provinciale la garanzia
di una
qualche forma di compensazione.
Un
«risarcimento» che
riguarderebbe
proprio l’assesso -
rato all’ambiente
della Provincia.
Quello, per
intenderci, ancora
nelle mani
di Gerardo Stefanelli.
Ancora per
poco, però, se, come
pare, per
Gianpiero Forte sia
giunto il
momento di chiedere
conto al suo
partito del rispetto
degli
accordi. Intese che sembra
prevedessero
le dimissioni di Stefanelli
dalle
politiche ambientali,
indipendentemente
dall’e s it o
delle
amministrative di Minturno.
Per le quali
era scontata, già
nel 2009, la
sua candidatura. Ed
ecco dove
nascono i problemi.
Perché oggi,
visto l’epilogo inaspettato
delle urne,
l’a ssess ore
provinciale
sembra proprio non
sentirci da
questo orecchio. E
l’ipotesi di
vederlo rassegnare le
sue
dimissioni sembra farsi sempre
più remota.
Con buona pace
di Forte,
Gianpiero, e di chi, anche
negli altri
partiti della maggioranza
di via
Costa, si aspettano
un passo
indietro dell’assessore.
Mossa
auspicabile perché porterebbe
una ventata
di rispetto delle
regole nell’Udc
ed eviterebbe più
di qualche
imbarazzo alla maggioranza
del
presidente Armando
Cusani.
Ammesso che, per questo,
siamo ancora
in tempo.
Valerio Sordilli
DA LATINA OGGI DEL 6.6.12
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