IMPIEGAVA
operai extracomunitari
privi
di permesso di
soggiorno
all'interno della sua
azienda
agricola di Santi Cosma
e
Damiano, ma i carabinieri lo
hanno
denunciato al termine di
un
blitz compiuto ieri mattina.
Nel
mirino degli inquirenti,
coordinati
dal comandante della
Compagnia
dei carabinieri di
Formia,
maggiore Pasquale
Saccone,
è finito C.C., un 49enne
libero
professionista originario
di
Napoli ma residente a San
Felice
Circeo, titolare di un'azienda
situata
in località Torraccio.
L'operazione
è stata condotta
ieri
dai carabinieri del Nucleo
Operativo
Radiomobile di Formia,
insieme
ai colleghi del Nas
e
del Nil di Latina, i quali sono
piombati
nell'azienda dove si
trovavano
due extracomunitari,
S.J.
25enne e S.G. 23enne, indiani
che
lavoravano «a nero» e
senza
permesso di soggiorno.
Per
questo motivo il
libero
professionista
di
San Felice
Circeo,
non presente
al
momento del
controllo
dei carabinieri,
veniva
denunciato
per
impiego
di
manodopera
clandestina.
I due
indiani,
invece, sono
stati
deferiti per
ingresso
e soggiorno
illegale
sul territorio
nazionale
ed
ora
per loro si prospetta
l'allontanamento
dall'Italia.
A
tal
proposito è stata
inviata
la documentazione
all’ufficio
immigrazione
della
Questura di Latina, che
si
occupa dei permessi di soggiorno
degli
extracomunitari.
La
coppia di giovani indiani si
occupava
della mungitura degli
animali
e della pulizia all'interno
della
struttura agricola, situata
nella
zona della piana del
Comune
di Santi Cosma e Damiano.
I
due soggiornavano, anche
se
in maniera dignitosa, in
un
box ricavato da una struttura
riservata,
in genere, agli animali.
Gli
investigatori hanno elevato
delle
sanzioni amministrative
per
violazione delle normative
sul
lavoro e sanitarie, per una
somma
ammontante a circa
25mila
euro. Nell'azienda
i
militari, guidati
dal
tenente Emanuele
Corda,
comandante del
Nucleo
Operativo radiomobile
della
Compagnia
di
Formia, hanno trovato
circa
250 bufale ed anche
alcuni
cavalli. Durante i
controlli
i carabinieri hanno
individuato
e sequestrato
40
quintali di latte
di
bufala congelato, privo
delle
previste autorizzazioni
per
la vendita. L'azienda,
che
non è stata
sottoposta
a sequestro, riforniva
di
latte di bufala
alcuni
caseifici della zona.
Durante
le operazioni
di
verifica i militari non
hanno
accertato alcuna
violazione
in merita alla
tenuta
degli animali regolarmente
censiti.
Al momento
del
blitz dei carabinieri,
all'interno
dell'azienda
agricola
c'era
anche
un terzo operaio, un
albanese,
che invece risultava
assunto
regolarmente.
Nei
prossimi giorni i carabinieri
della
Compagnia di
Formia
e i colleghi del Nas procederanno
ad
altri controlli di
questo
tipo, sia per verificare
l'impiego
regolare di operai, ma
anche
per assicurare che i prodotti
rivenduti
ad attività commerciali
rientrino
nei parametri
imposte
dalle norme sanitarie
vigenti.
Gianni
Ciufo
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