CENTRALE NUCLEARE DEL GARIGLIANO: perché NON
DICHIARARE ANCHE SANTI COSMA E DAMIANO SEDE DEL SITO VISTO CHE ESSA SI ESTENDE
SUL NOSTRO TERRITORIO PER UNA SUPERFICIE
PARI A QUELLA DL COMUNE DI SESSA AURUNCA?
SE LA PROVINCIA CHIAMA, IL COMUNE NON RISPONDE,
FORSE perché IL DELEGATO …..DORME!
Su come l’amministrazione Di Siena ha
affrontato e sta affrontando la problematica relativa allo smantellamento della
centrale nucleare del Garigliano c’è molto da discutere, e sinceramente non
sappiamo a chi attribuire i meriti di ciò, vista la posizione di “dama di
compagnia” assunta dai nostri amministratori.
Sono trascorsi i tempi ( ma quelli erano
altri tempi ed altre maggioranze) in cui
il delegato dell’amministrazione veniva citato, in buona compagnia del
compianto avvocato Tibaldi, in giudizio dal generale Jean, che riteneva le loro
azioni dannose all’immagine della Sogin!
Adesso, invece, di fronte ad un procedimento
penale, assunto dalla procura del Tribunale di santa Maria Capua a vetere,
invece di costituirsi parte civile a difesa degli interessa della propria
popolazione, i nostri amministratori, sicuramente su suggerimento del loro
delegato al ramo, non trovano altro meglio che..scrivere, come se nella
scrittura si fosse la soluzione del problema.
Sull’immobilismo
e sulla teoria del “tiriamo a campare, perchè tengo famiglia” degli ultimi
avvenimenti vale la pena soffermare un po’ di più la nostra attenzione.
Il consiglio
provinciale nella seduta del 21 dicembre 2012, all’unanimità, su iniziativa dei
consiglieri Franco Taddeo e Paolo Graziano, ha approvato un ordine del giorno
che impegnava l’ente Provincia a farsi carico della richiesta, da inoltrare al
Ministero dell’Ambiente, di “modificare l’individuazione del comune epr
l’impianto elettronucleare del Garigliano, comprendendo anche il comune di
Santi Cosma e Damiano, oltre che quello di Sessa Aurunca, visto che entrambi
presentano un’analoga estensione territoriale interessata dall’impianto
stesso”.
Sicuramente
tale deliberazione è stata inviata anche al nostro Comune, ma, pur ritenendo i
vari disguidi postali che possano aver interessato la trasmissione dell’atto, per
cui diamo per scontato che non sia arrivato agli atti del comune, sicuramente i
nostri amministratori e il loro attento delegato avranno appreso la notizia
dagli organi di stampa, visto che il quotidiano “Latina Oggi”, domenica 23
dicembre 2012 a pagina 38, a firma di Gianni Ciufo, ne riportava un ampio
resoconto, titolando “Servitù nucleare,
Santi Cosma sia riconosciuta sede di impianto”, e concludeva che “tale richiesta è giustificata dal fatto che su un’area di cento
ettari di estensione della centrale
ben cinquanta si trovano nel territorio del Comune laziale; non si capisce perchè ci debba essere una
discriminazione tra Santi Cosma e Damiano e Sessa Aurunca, anche in termini
dientità del ristoro economico dovuto ai Comuni considerati sede di impianto”.
Orbene la
nostra amministrazione e il suo solerte delegato sono rimasti in un silenzio
assordante, e in un immobilismo che è in netto contrasto con l’interesse
generale della popolazione, che viene così sacrificato senza alcuna motivazione
oggettivamente rilevabile, se non quella che l’iniziativa è partita dal
consigliere provinciale Franco Taddeo, che nell’ambito dell’amministrazione comunale
di Santi Cosma ricopre il ruolo di minoranza.
Adesso lo
stesso Taddeo, unitamente ai consiglieri Ionta e Vellucci, torna alla carica
chiedendo al sindaco Di Siena di adottare un documento analogo in consiglio
comunale, che vada a supportare la richiesta fatta dall’ente provincia.
Se nello
stesso periodo prenatalizio il sindaco
Di Siena era impegnato a rimettere il protocollo d’intesa con la provincia per
la chiesa di Campomaggiore e non avrà avuto tempo per leggere quella richiesta
relativa alla servitù nucleare, adesso è nell’interesse di tutti che tale atto
sia adottato nel più breve tempo possibile ed è naturale pensare che esso
troverà anche nell’assise comunale l’unanimità dei consensi.
Anche questo è
un modo come un altro, o forse migliore di altri, per ricordare Marcantonio Tibaldi, che della
lotta antinuclearista ha dipinto ogni giorno della sua vita e al quale, lassù,
strapperemo un sorriso.
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