«LE
parti sindacali, fatta eccezione per la Cisl, non stanno
facendo
niente per tutelare i
lavoratori
della
ex
Evotape, anzi stanno mettendo i bastoni
tra
le ruote per
non
arrivare alla CIG in deroga, tanto che la
Cgil
ha scatenato una guerra
tra
poveri, dividendo gli operai in guelfi e
g
h i b e l l i n i » .
Antonio
Fragasso, coordinatore di Diritti
e
Libertà, lo
s
ch i e ra m e nt o
nato
dopo la
fuoriuscita
dall'Idv, va giù duro e punta l'indice contro il
segretario
provinciale della
Cgil
Dario D'Arcangelis e il
presidente
della Mancoop Pasquale Olivella, che, a suo dire,
difenderebbero
gli interessi di
una
parte dei lavoratori, e cioè
quelli
facenti parte della cooperativa che a breve ripartirà con
la
produzione di nastri isolanti.
«Gli
altri 82 operai - ha aggiunto Fragasso - sono stati licenziati e sono in
mobilità dal
primo
gennaio scorso. Se non
viene
concessa la CIG in deroga, che la presidente Polverini
si
è impegnata a concedere,
sono
sull'orlo del baratro. Invece di essere contenti si è scatenato un putiferio
con malcontenti da parte della Cgil e qualche forza politica, che si
affannava
a dire che la CIG in
deroga
era un provvedimento
illegittimo,
che la procedura
non
era stata rispettata, mettendo sul chi va là sia il curatore
fallimentare
che la Regione Lazio». Fragasso poi si rivolge a
Olivella,
presidente della Mancoop, chiedendogli se veste i
panni
di imprenditore o di sindacalista, se consegue un profitto o difende il lavoro
ed i
dipendenti
tutti. «Si è messo
d'accordo
con il curatore fallimentare - ha proseguito Fragasso - per ottenere il fitto
di una
parte
dei locali e delle apparecchiature, mentre la curatela può
continuare
a fare il proprio lavoro vendendo gli altri macchinari, smembrando il ciclo
produttivo». Fragasso ha poi ringraziato la Regione Lazio per
gli
impegni presi e per la immediata riconvocazione delle parti
per
venerdì prossimo, dopo il
mancato
accordo di martedì
scorso,
per l'assenza del curatore fallimentare, colpito da un
grave
lutto familiare.
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