NON
è stato siglato l'accordo di concessione
della
CIG in deroga per i 134 lavoratori della
ex
Evotape di Santi Cosma e Damiano, in
quanto
ieri al tavolo convocato dalla Regione
Lazio
non era presente il curatore fallimentare dell'azienda, Vincenzo Manciocchi.
Quest'ultimo
ha avvisato i partecipanti alla
riunione
di essere stato colpito da un lutto
familiare
ed ha chiesto lo slittamento della
riunione,
che è stata aggiornata a venerdì
prossimo.
Ma nel corso dell'incontro al quale
hanno
partecipato una delegazione degli ex
lavoratori,
la Regione Lazio ha ribadito la propria
disponibilità
a prevedere
un
ulteriore periodo di Cig
in
deroga sino ad aprile
prossimo.
Un impegno
che
la stessa presidente
della
Pisana, Renata Polverini, aveva già preso nei
giorni
scorsi al termine di
un
incontro in Regione
con
il presidente del consiglio comunale di Castelforte, Gianpiero Forte.
"Abbiamo
preso atto con
piacere
-hanno affermato
gli
ex lavoratori dell'Evotape presenti all'incontro
di
ieri mattina- della disponibilità della Regione Lazio, che in seguito a questo
imprevisto, ha riconvocato immediatamente un
altro
tavolo per venerdì prossimo. Ci auguriamo che la situazione si definisca al più
presto,
perchè qui ci sono persone che hanno
i
mutui da pagare e delle spese da affrontare».
Questo
rinvio ha creato più di qualche malumore, anche in considerazione del fatto che
82
operai non fanno parte della cooperativa
Mancoop,
che a giorni riprenderà l'attività
avendo
ottenuto dal giudice fallimentare la
locazione
dei locali e dei macchinari. Ieri c'è
stata
qualche polemica di troppo circa indiscrezioni che parlavano di presunti
boicottaggi, tentativi di inasprire gli animi. Roberto
Cecere,
segretario della Femca Cisl, ieri
presente
al tavolo in Regione ha sottolineato
che
«gli operai sono spaccati in due fronti, in
una
sorta di guerra tra poveri. Il curatore
fallimentare
dopo aver fittato una parte dell'azienda ai 52 operai della cooperativa, ora
deve
assicurare la proroga della Cig agli altri
82
che non fanno parte del progetto». Erasmo Olivella, presidente della
cooperativa
Mancoop,
a scanso di equivoci, ieri ha voluto
precisare
la posizione dei 51 operai della
Mancoop.
«Quando -ha detto- abbiamo dato
vita
alla cooperativa, tra i nostri obiettivi c'era
soprattutto
il rientro nel
mondo
del lavoro. Ciò,
però,
non significa che
siamo
contrari alla CIG,
che
speriamo venga al più
presto
ratificata. Ci mancherebbe altro. Piuttosto
vogliamo
suggerire a
qualche
politico deluso
che
andasse a sfogare la
propria
rabbia altrove,
evitando
di creare polemiche fuori luogo». Dopo
il
fallimento dell'azienda,
infatti,
le maestranze sono divise in due gruppi:
quello
della cooperativa
Mancoop,
che intende
tornare
sul mercato e quello degli altri lavoratori (ottanta) che invece non fanno
parte del
progetto,
perchè non se la sono sentita di
affrontare
un nuovo percorso. Sulla vicenda
è
intervenuto il segretario provinciale della
Filctem-
Cgil Dario D'Arcangelis, che ha
voluto
precisare che la sua organizzazione
sindacale
difenderà sempre gli interessi di
tutti
i lavoratori. «Non permetto a nessuno -
ha
detto- di screditare l'operato del sindacato
e
chi lo fa è un disonesto intellettualmente
parlando.
Venerdì saremo al nostro posto in
regione
per tutelare tutti gli operai, sia quelli
che
si sono rimessi in gioco in un momento
di
grande crisi, sia quelli che non se la sono
sentita
di affrontare questa esperienza».
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