IL
primo marzo la fabbrica ex Manuli
dovrebbe
far ripartire le macchine. Questo
dovrebbe
essere il giorno dell'apertura
ufficiale
dello stabilimento dove per anni
si
sono prodotti nastri adesivi. Ieri l'assemblea dei soci
della
Mancoop, la cooperativa di 52 soci che si è attivata
per
riprendere la produzione,
ha
dato l'ok ai contratti di
fitto.
E' stato il presidente
della
Mancoop, Erasmo Pasquale Olivella, che ieri ha
presentato
ufficialmente il
piano
ai soci, che hanno dato
il
loro consenso alla presentazione dei due contratti di
fitto.
«L'assemblea - ha detto
Olivella
ha approvato all'unanimità due contratti: quello del fitto dei capannoni
dell'ampiezza di dodicimila
m.q.
e il fitto dei macchinari,
che
comprendono 5 taglierine e 7 carrelli. Inoltre abbiamo avuto in comodato d'uso
dall'azienda
Margi altre due taglierine ed
altre
due macchine». Per il fitto dei macchinari la cooperativa pagherà alla curatela
30mila euro l'anno, più 12mila per il
fitto
dei locali. «In settimana porteremo i
contratti
alla curatela per la firma. Nel
mese
di febbraio provvederemo a tutte le
volture
di acqua, luce, gas e chiederemo
alla
stesa curatela di poter partire il prossimo primo marzo. L'assemblea di ieri,
inoltre,
ha approvato anche un'altra questione importante. Infatti abbiamo intenzione,
in un secondo momento, di chiedere alla curatela il fitto della spalmatrice
hotmel,
che ci permetterà la verticalizzazione e l'incremento della nostra attività,
che,
in questo caso, potrebbe diventare
una
media azienda, con la necessità di
poter
avere bisogno di altra mano d'opera.
Facciamo
i passi giusti, ma mettendoci
ancora
i nostri sacrifici e i nostri soldi.
Alle
istituzioni non chiediamo nulla di
particolare,
se non ciò che
prevedono
le norme vigenti.
Una
cosa vogliamo ricordare
a
tutti e cioè che la provincia
di
Latina finisce a Castelforte
e
non a Terracina o Fondi».
Olivella
poi ha voluto rimarcare il fatto che la cooperativa
non
è chiusa in se stessa, ma
aperta
alla collaborazione.
«Ieri
il consiglio di amministrazione ha approvato la richiesta di ingresso di un
operaio e quindi ora la cooperativa è formata da 53 soci.
Questo
dimostra che noi non
puntiamo
sull'assistenzialismo, ma abbiamo costituito
una
cooperativa che vuol lavorare, cosa che invece
avrebbero
dovuto fare le istituzioni. Circa la Cig in deroga, in questi giorni se ne sono
sentite di
tutti
i colori. Ribadisco che la Cig non
viene
concessa per amicizie o conoscenze
politiche,
ma in base a dei diritti che hanno
i
lavoratori. Vorrei solo ricordare che tutti
i
131 operai della ex Evotape, ormai
scomparsa,
siamo in mobilità e quindi il
nostro
è uno status da disoccupati».
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