RADDOPPIO
dei costi e triplicazione dei tempi. I conti
in
tasca agli avvocati ed ai
loro
clienti causati dal trasferimento delle competenze del
Tribunale
di Gaeta verso
quelli
di Cassino e di Latina
ha
deciso di farli attraverso un
documento
al vetriolo il libero comitato «Nessuno tocchi
il
Tribunale» che con una nota
dell’avvocato
Patrizia Menanno lanciano il loro attacco
al
presidente dell’Ordine degli avvocati di Latina, l’avvo -
cato
Malinconico ed al sindaco del Comune di Latina.
L’eliminazione
della sezione di Gaeta con il trasferimento delle competenze su
Cassino
costerebbe di certo
meno
qualora nella malaugurata ipotesi si spingesse il ministero a reindirizzare la
sede
su
Latina. E poi per quale
motivo
proprio Latina? Chiede l’avvocato co-fondatore
del
movimento. «Il nostro appello è rivolto ai colleghi ed ai
professionisti
ed alla gente
comune
per ribadire con forza
la
centralità del sud del Lazio.
Finora
- spiega l’avvocato -
ogni
tentativo di civile ribellione è stato smorzato, tanto
che
mai richiesta di accorpamento a Cassino è stata formulata da Latina, neppure in
via
subordinata, ma anzi, è
stato
espressamente richiesto
che
anche nella denegata ipotesi di soppressione, le due
sezioni
distaccate di Terracina e Gaeta restassero nel circondario di Latina».
L’avvocato
Patrizia Menanno ricorda inoltre come l’opi -
nione
pubblica sia stata tenuta
«colpevolmente
all’oscuro di
tutto,
non facendo trapelare
l’infausto
destino che attendeva i cittadini di Itri e San
Cosma,
Gaeta, Ponza e Ventotene, piuttosto che Spigno
Saturnia
o Minturno, avessero ancora inteso dare voce
alla
loro domanda di giustizia».
Così
l’esponente del comitato «Nessuno tocchi il Tribunale» ricorda come nel momento
in cui alcuni avvocati
del
sud pontino avevano iniziato a dare vita ad una raccolta di firme si sono visti
raggiungere
da una «fredda
reprimenda
da parte di Latina».
La
Menanno esorta i suoi
colleghi
del sud ed i cittadini
dei
nove Comuni a ribellarsi
ed
opporsi fermamente verso
quello
che potrebbe essere -
qualora
venisse accolto -
l’esito
del ricorso incidentale
proposto
alla Corte Costituzionale «sollecitata dal potere
centrale
di latina alla Polverini, per peculiarissimi motivi
di
“prestigio” del foro di Latina».
«Ritengo
sia giunto il momento per le popolazioni del
sud
pontino di mobilitarsi, di
dissentire
con questa politica
egemonica
e campanilistica,
corporativistica
ed egocentrica della provincia. - scrive la
La
Regione Lazio non può
rappresentare
e non rappresenta solo Latina. E’ ora che
la
colonia composta dai nove
Comuni
annessi manifesti liberamente la volontà di recidere questo cordone ombelicale
che non lascia spazio alla
crescita,
ma che ci farà sempre restare nell’ombra come
periferiche
appendici”
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