Dagli accertamenti
compiuti intorno
alla centrale da
parte dell'Arpac è
risultata bassa presenza di cesio
137 e cobalto 60, ma c'è
la volontà di conoscere i
piani sicurezza e a tal
proposito sono stati
avviati contatti con Prefetture di Latina e Caserta.
Il Comitato antinucleare
del Garigliano, attraverso
uno degli esponenti,
Massimo Penitenti, è
intervenuto sulle risultanze
del tavolo della
trasparenza svoltosi l'altro
giorno a Napoli.
«L'assessore regionale campano Romano -ha detto Penitenti- ha preso
contatto
con le prefetture di
Latina e di Caserta, per essere aggiornato sui piani di
sicurezza, sui quali
relazionerà al prossimo incontro che, pur non sapendo ancora la
data, già
si sa che si svolgerà a
Sessa Aurunca, su
richiesta subito accordata, del
sindaco della cittadina
casertana, Tommasino
«Così saremo più vicini
agli amici laziali- ha
affermato Romano- viste
le attività di
collaborazione previste. E a tal
proposito, già la
prossima settimana, è prevista
un incontro tra autorità
della Regione Campania
e quelle della Pisana, il
cui assessorato è guidato
da Fabio Refrigeri. Questa
collaborazione è
emersa anche nel tavolo
dell'altro giorno, al
quale
ha partecipato il
funzionario regionale Luigi
Fernando Nazzaro».
Nella riunione non si
poteva non parlare delle indagini avviate dalla Procura della
Repubblica di
santa Maria Capua Vetere.
«L'assessore campano Romano -ha continuato Penitenti- ha preso
contatti con la Procura
della Repubblica di S.
Maria Capua Vetere, per
essere aggiornato sull’at
-
tività di indagine
avviata
all’inizio del mese di
dicembre del 2012. Ci detto che gli è stato ufficialmente riferito
che l’atti -
vità di indagine non è
stata avviata per motivi
causali, ma solamente
per avere un quadro della
situazione che vede la
Sogin come azienda
incaricata dello smantellamento della centrale. Durante le indagini
sono
emerse alcune incongruenze
per le quali è
stato chiesto il sequestro
della trincea numero 1
sita all’interno dei
terreni
di competenza della Sogin;
si può immaginare
che tale sequestro sia
dovuto per l’e ff e t t u a z i o n e
di rilievi necessari ad
appurare che i valori di
monitoraggio effettuati
dalla Sogin siano
rispondenti alla realtà. Solamente dopo il dissequestro -ha concluso
l'esponente del comitato
antinucleare- l’a zi en
da
potrà avviare la bonifica
che tra l’altro attende,
oltre al collaudo per la
specifica destinazione
del “D1”, ormai
prossimo, anche l’arrivo dei
macchinari d’opera».
DA LATINA OGGI
DELL'11,7,13
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