Ma per ottenere la
risposta immediata che i deputati del
movimento cercano di
avere, dietro sollecitazione dei
colleghi formiani e
dell'associazione Caponnetto, vengono fornite anche una serie di
proposte concrete. Si vuole cioè avere
una replica chiara, e per
la precisione che dovrà essere fornita in
forma scritta, dai
ministri interpellati relativamente al piano di
intervento che lo Stato
intende attuare per fronteggiare il dilagare del
crimine organizzato che si
insidia nel tessuto economico e sociale di
un territorio di oltre
100mila abitanti. «In effetti - si legge nell'interrogazione -
oramai il Sudpontino vede la presenza stabile di
pericolosi clan a Formia
come i Bardellino, gli Esposito - Giuliano,
i Mallardo, i Moccia, i
Casalesi, i Bidognetti, i Fabbrocino. A Gaeta,
importante zona portuale,
la presenza di Cosa Nostra è assicurata dal
clan Nuvoletta, mentre a
Fondi, l'importante mercato ortofrutticolo
attrae l'interesse della
Ndrangheta e del clan Schiavone - Mallardo.
A Itri si conosce la
presenza dei clan Mallardo, Fabbrocino e
Schiavone, dediti
particolarmente alla speculazione nel settore edile.
Ma è tutto il territorio
che va dal fiume Garigliano a Latina ad essere
infestato dai clan di
Camorra e Ndrangheta, oramai padroni del
territorio. L'inesistente
opera di contrasto messo in atto nella
Provincia di Latina dalle
forze dell'ordine locali, impreparate sotto
il profilo delle indagini
patrimoniali ad aggredire i capitali illeciti,
oltreché orfane da poco
di un valente funzionario di Polizia trasferito
a Napoli, il dott.
Tatarelli, ad aggredire i capitali illeciti, è aggravata
dalla mal distribuzione
delle esigue forze. Prendiamo la situazione
della polizia di Stato nel
Golfo: esistono due commissariati tra
Formia e Gaeta, con spreco
di risorse. Sarebbe bene recepire la
proposta dell'associazione
Caponnetto di dar vita ad un distretto di
polizia sotto la direzione
di un funzionario unico, sopprimendo il
commissariato di Gaeta
così da aumentare il controllo sul territorio
per stanare i capitali
illeciti. Non di meno avrebbe la sua importanza
affiancare nell'opera di
investigazione della Dda di Roma anche le
Procure di Latina e
Cassino dotandole di codelega, articolo 51
comma 3 del codice di
procedura penale, nella persecuzione di reati
previsti dall'articolo 416
bis».
Nessun commento:
Posta un commento