Le falde acquifere di
Suio vanno protette
scrupolosamente. Il presidente dei termalisti, Mario Ciorra, si
fa portavoce della
preoccupazione esistente tra
gli operatori termali, per
il paventato arrivo da
Roma dei rifiuti
nell'impianto di trattamento
meccanico biologico di
Castelforte. Una
preoccupazione esternata con
una lettera inviata alla
Regione Lazio, al Prefetto
di Latina, alla Asl e al
Comune di Castelforte.
«Sarà sfuggito -ha
affermato Mario Ciorra- la
delicatezza di tutto ciò,
a
chi avrebbe dovuto
opporvisi per ineludibili ragioni di igiene e per la
difesa della purezza delle
falde delle nostre eccezionali sorgenti termali. Come si è solo
potuta
concepire una decisione
del genere, quando si
tratta di località
termale,
da proteggere
scrupolosamente nelle sue falde
acquifere? E’ di tutta
evidenza che non è lecito
accumulare immondizie
nemmeno nei Comuni
confinanti, in quanto di
pregiudizio alla purezza
delle falde. A rigore,
così
come osservato dalla
Regione Lazio in precedente analoga situazione, sarebbe mio dovere
sporgere denunzia ed
avanzare richiesta per
«danno temuto». Ricordo
che negli anni ’70 le
falde di una non rinomata
stazione termale del
Lazio, risultarono
contaminate dagli escrementi
di un semplice gregge di
pecore che sostava nella
zona. A tal proposito,
sono dovuto già
intervenire per far sì che un
branco di cavalli, allo
stato brado, non
sconfinasse ancora perfino nei
giardini di due
stabilimenti termali, ove, ovviamente, avevano già
lasciato i propri….
regali». Il presidente dei termalisti, chiude la sua
missiva sottolineando
che spera che si
interverrà con la massima decisione ed urgenza, anche
al fine di eliminare la
possibilità del
cosiddetto
«danno temuto».
DA LATINA OGGI DEL 22,7,13
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