DOPO
molte battaglie,
documenti,
prese di posizione, appello di avvocati
e
magistrati sulla necessità di tenere aperto un presidio della giustizia al sud
della
provincia, dove più
alto
è il tasso di illegalità,
arriva
il via libera definitivo alla soppressione della sezione distaccata del
Tribunale
di Latina a Gaeta. Per ternerlo aperto
l’associazione
degli avvocati ha mobilitato buona
parte
della politica provinciale e il Foro ma l’esi -
genza
di risparmiare è stata più forte. L’ufficio di
Gaeta,
infatti, è stato inserito nell’elenco delle 220
sezioni
distaccate che dovrebbero essere cancellate per effetto della legge
delega
varata quando ancora non era insediato il
Governo
Monti. Dunque
una
scelta «datata» e forse
inevitabile.
Pensare che
per
tenere in piedi la sezione distaccata di Gaeta
è
stato costruito un nuovo
edificio
dedicato agli uffici giudiziari e costato non
solo
molti soldi pubblici
ma
anche molti anni di
lavoro,
con blocchi ripetuti a causa della carenza
di
fondi. Da pochi anni il
Tribunale
di Gaeta è in
funzione
nel palazzo di
Calegna
e aveva rappresentato una svolta per i
t
e m p i p r o c e s s u a l i .
Sull’elenco
delle sedi da
chiudere
però non c’è accordo politico e ancora
ieri
i parlamentari delle
singole
zone interessate,
compresi
quelli di Latina
h a n
n o
cercato
di
p
er or ar e
la
causa
della
sop r a v v ivenza. Per
quanto
riguarda i
c
a r i c h i
pendenti
è
stato
dimo st ra to
che
Gaeta
conta
una
mole
di
procedimenti
ben più alta
di
piccolissimi Tribunali
che
si salvano grazie ad
un
accordo politico avallato dal Ministero che
prevede
di tenere aperti
almeno
tre Tribunali per
ciascuna
Corte d’Appel -
lo.
In questo modo se un
Tribunale
con minore carico di Gaeta rientra nella
formula
del «tre» può comunque restare aperto. A
pagare
il pegno dei tagli è
anche
il Tribunale di Cassino, inserito nell’elenco
delle
33 sedi che il Ministero della Giustizia intende sopprimere per cercare di
risparmiare sui costi di servizio e del
personale.
Nessun commento:
Posta un commento