IL
sindaco di Castelforte, Patrizia Gaetano e la sua maggioranza, ancora nel
mirino.
Dopo le contestazioni dei consiglieri di minoranza e del presidente
del
consiglio, Gianpiero Forte (tra l'altro anche collega di partito del primo
cittadino),
ora anche i Cristiano Popolari bacchettano la Gaetano, per l'aumento di
contravvenzioni da parte della
polizia
locale. A parlare è Vincenzo
Coviello,
del direttivo regionale dei
Cristiano
Popolari, il quale si augura
che
non si tratti di un semplice atto di
forza
ma un atteggiamento di rispetto
della
legge, che sia mantenuto nel tempo «e non vanificato tra qualche giorno
dalle
ovvie pressioni. A tal proposito -
ha
aggiunto Coviello - vogliamo ricordare a un neo assessore un argomento
che
ci ha visto più volte scontrarci con
la
passata amministrazione; stiamo parlando dello stato di degrado in cui versa
il
tratto di strada che dalla provinciale
Ausente,
in piena curva, si collega a via
per
Maiano. Come i parcheggi selvaggi
anche
questo è un argomento che interessa la viabilità. Il tratto di strada è
molto
noto perché è stato teatro di un
incidente
che ha visto coinvolto qualche
anno
fa un nostro vigile. Esso è famoso
non
solo perchè, completamente abbandonato, è sede di una delle discariche
abusive
“storiche” del nostro paese, più
volte
segnalata, ma anche perchè attraversa con un ponte di cui nessuno vuole
la
paternità il corso del Rio Grande.
Tale
ponte, sino all'altro giorno, sembrava non noto alla nostra amministrazione ma
era motivo di reclami da parte
di
chi oggi è assessore per il degrado in
cui
era mantenuto, perché dalle sue
sponde
venivano riversati nel Rio Grande mucchi di rifiuti, e perché assolutamente non
collaudato da chi l'aveva
costruito,
il Consorzio di Bonifica di
Sessa
Aurunca. Non solo, ma la segnaletica totalmente inesistente e lo stato di
abbandono
del fondo stradale, dovrebbe essere oggi argomento di intervento
immediato
da parte della pubblica amministrazione o dell'assessore che sino
a
ieri - ha concluso l'esponente dei
Cristiano
Popolari - giustamente, si
batteva,
ma con scarsi risultati perché in
opposizione,
per il rispetto della legge».
G.C.
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