C’ERA
anche una folta delegazione pontina tra i sindaci che ieri
mattina
hanno protestato a Roma contro il Governo Monti per
i
tagli agli enti locali contenuti
nella
ormai famigerata Spending
review.
In testa, il
sindaco
di Latina
Giovanni
Di Giorgi. «I nuovi tagli
previsti
dal Governo a carico dei
Comuni
rischiano
di
creare seri problemi nella erogazione dei servizi ai cittadini, con
un
inevitabile aumento della tassazione e il rischio dissesto. Il
decreto
del Governo così come
configurato
non ha senso perché
non
va a colpire gli sprechi, così
come
dovrebbe, ma attua tagli
lineari
e indiscriminati». A prendere parte alla spedizione pontina, anche i sindaci di
Roccagorga, Pontinia , Minturno e Sezze. Ma è
sempre
Di Giorgi il
più
velenoso. «A
Latina
abbiamo
approvato
il bilancio da meno di un
mese
dovendo accollarci circa otto
milioni
di tagli da
parte
del Governo
rispetto
allo scorso anno, abbiamo dovuto fare le acrobazie per
non
penalizzare i servizi ai cittadini e ulteriori tagli ci metterebbero in seria
difficoltà. Continuo
a
ritenere che le amministrazioni
comunali
debbano essere dotate
dei
finanziamenti necessari per
garantire
i servizi ai cittadini ma
è
anche vero che dai Comuni può
arrivare
quella spinta per contribuire a rimettere in moto il sistema economico.
Inoltre, il preventivato accorpamento delle Province andrebbe a far gravare
ulteriori
spese e competenze su
Comuni
come Latina, che rischia
di
ritrovarsi capoluogo di una
macro
area del Lazio Sud senza
avere
adeguate risorse». E ancora, «continuando di questo passo
il
Comune rischia di diventare un
semplice
“g abelli ere”, che riscuote le tasse per conto dello
Stato
- ha chiuso - Altri tagli
sarebbero
insostenibili».
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