«CHE farà il
neo assessore del
Comune di
Castelforte, Carmine
Di Mambro,
per far sì che
sia il
diritto
perpetuo che
i
benefici del
’Bagno
fresco’
di Suio,
ritornino
nella piena
d is po n ib
il it à
dei
cittadini di
Ca st el for
te ?»
La domanda è
dei circoli
del
Psi, Pd e
Idv di
C a s t e l
f o r t e ,
che puntano
l'indice
sulla
d is po n ib
il it à
della
celebre
sorgente
sulfurea,
che non
dipende
da alcun
s t a b i l
i m e n t o
termale.
«Ogni
anno -
scrivono
i responsabili
dei tre
circoli di
Psi, Pd e
Idv - si
propone nei
pressi dell'ormai
famosa
sorgente sulfurea, nota
per la
qualità delle sue acque
curative in
ben tre regioni, Lazio,
Campania e
Molise, lo
scontro tra ‘guardie
e ladri’,
con i
cittadini, ‘ladri di fresco’,
che fanno il
bagno, e i tutori
dell'ordine,
‘guardie della sorgente’,
che
impugnano sentenze
varie per
sgomberare il
campo. Pochi
minuti di pausa,
qualche
fuggi e fuggi e tutto
ritorna come
prima. Sembra
un film
comico, anche se esiste
u n a t t o
p u b b l i c o , d e l
18.03.1972,
secondo il quale ‘i
cittadini
anagraficamente residenti
nel Comune
di Castelforte
hanno
diritto in perpetuo di
godere, a
titolo gratuito, del
Bagno
Fresco, acqua solforosa
e acqua
acidula e dei benefici
di cui attualmente
dispongono,
cioè cura
idropinica e terapeutica
gratuita
(compreso l'uso
degli
spogliatoi e l'assistenza
dei
bagnini)». L'assessore Di
Mambro, che
quando era dalla
parte dei
vinti si è sempre battuto
per questo
problema, nasconderà
la testa
sotto la sabbia
o finalmente
farà rispettare
l'articolo 7
dell'atto di vendita,
registrato
il 27 marzo 1972, a
Minturno al
n.316, vol. 141
degli atti
pubblici? Darà ai castelfortesi
quel che è
dei castelfortesi,
anche se con
un ritardo
di 40 anni,
oppure attenderà,
come i suoi
attuali colleghi di
maggioranza,
l'arrivo dell'autunno
per
dimenticare e posticipare
il problema
alla prossima
estate? Noi,
conoscendolo
bene,
sappiamo che risponderà
e risolverà;
gli chiediamo solo
- si
conclude la nota - la cortesia
di non
proporci le giustificazioni
dei suoi
predecessori, è
una minestra
riscaldata che conosciamo
bene».
G.C.
Nessun commento:
Posta un commento