DIFFICILE
dire oggi,
domani
e forse nei giorni
a
venire se l’Udc, l’ago
della
bilancia, il partito
di
centro e di futuro ha
vinto
queste elezioni in
provincia
di Latina, perché
ha
partecipato alla
gara
in entrambe le coalizioni,
contribuendo
alla
più
grande confusione
politica
che si ricordi.
Per
tentare di rispondere
alla
domanda, dunque,
bisogna
lanciare la monetina.
Sul
resto, invece, si può
ragionare.
Il Pdl vince le
amministrative
al Comune
di
Gaeta e ottiene
il
sindaco con un consenso
assai
ampio ma
non
si può negare che a
questo
successo ha contribuito
in
maniera determinante
il
Partito Democratico
con
i suoi errori
e
le sue molteplici
liste
confusionarie.
Che,
però, non ne comprendevano
neppure
una con il simbolo.
A
voler essere politicamente scorretti
si
può dire che a Gaeta il Pd non ha
perso
perché non è nemmeno sceso in
campo,
se non con cronico ritardo e
con
un comizio che beneficiava della
presenza
dei leader nazionali ma con
la
clamorosa assenza di quelli locali.
Un
partito che fa queste cose o ha un
disturbo
bipolare o tifa per l’avversa -
rio
ed è probabilmente ciò che si è
visto
a Gaeta nelle ultime ore. Nonostante
una
tale, esilarante e irripetibile
sequela
di gaffes, l’avversario più
temibile,
ossia il Pdl, ieri non era
felice.
Non fino in fondo. Come mai?
Perché
anche la straordinaria vittoria
di
Paolo Graziano a Minturno non è
farina
del sacco del Pdl. Anzi Graziano,
che
è un esponente di primissimo
piano
di quel partito, ha scelto
dall’inizio
della sua avventura di non
starci
dentro per queste amministrative;
bensì
fuori, lontano, in uno schieramento
tutto
civico. Il Pdl a Minturno,
con
il suo simbolo, non è andato
neppure
al ballottaggio. Il consigliere
regionale
di quella città, Romolo Del
Balzo,
ha invitato a non votare Graziano
e
dunque da ieri sera è inserito
di
diritto nella schiera dei perdenti. In
questa
tornata delle comunali, diversamente
da
quanto accaduto in molte
altre
realtà del Paese, non si può
neppure
dire che hanno vinto le formazioni
civiche,
l’associazionismo, le
personalità
del pianeta extra politico.
Si
può temere che il vincitore vero
delle
amministrative 2012 in provincia
di
Latina non lo si conoscerà mai,
resterà
avvolto in un giallo di primavera.
Specialmente
se tutte e tre le tre
formazioni
cardine che hanno preso
parte
alla competizione eviteranno di
farci
sopra una bella riflessione. E’
ipotizzabile
che ciascuno dei tre partiti
continuerà
la sua vita normale di
gestione
amministrativa e del potere
interno
come se nulla fosse. Nella
maniera
più semplice: nascondere la
polvere
del caos sotto al tappeto. E’
andata
bene fino ad oggi, cambiare
sempre
le carte in tavola perché nulla
cambi
mai.
G. D. M.
DA LATINA OGGI DEL 22.5.12
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