I 132 dipendenti della
Evotape di Santi Cosma e
Damiano saranno licenziati
dal prossimo 16 giugno.
La notizia della definitiva
cessazione dell'attività
è stata confermata
ieri dal segretario della
Femca Cisl, Roberto Cecere,
il quale ha rimarcato
come l'apertura della procedura
di mobilità, seguita
dalla dichiarazione di
fallimento, abbia messo
definitivamente la parola
fine alla gloriosa storia
dello stabilimento dove si
producevano i nastri adesivi.
Il curatore fallimentare,
su richiesta delle segreterie
provinciali Femca
Cisl, Filctem Cgil,
Uilcem Uil, ha convocato
le stesse organizzazioni
sindacali in un incontro
per esaminare congiuntamente
i termini della procedura
di mobilità avviata
lo scorso 4 maggio. Cecere
ha inoltre voluto sottolineare
l'assenza o la passerella
delle istituzioni
nelle assemblee, unite alle
promesse ed annunci
disattesi da parte di un
imprenditore che ha poi
lasciato i lavoratori con
un pugno di mosche in
mano. Due anni fa una
società aveva acquistato
lo stabilimento del sud
pontino, annunciandone
il rilancio, ma tutto non è
avvenuto per mancanza di
liquidità, con 132 famiglie
rimaste in mezzo ad
una strada. «Ancora oggi
- ha detto Roberto Cecere
- riesce difficile comprendere
come sia stato possibile
mandare allo sfacelo
un'azienda, con un marchio
così importante a livello
internazionale, e
quali siano state le ragioni
che hanno determinato, in
così poco tempo, un enorme
buco finanziario. Uno
stato passivo di diversi
milioni di euro, ancora in
fase di quantificazione,
che lascia aperti molti
dubbi se chi lo ha gestito,
e cogestito, lo abbia fatto
nel modo migliore. Forse
a qualcuno interessava
solo acquisire il mercato
legato al marchio Evotape
e non la produzione del
sito pontino? Avevamo
affermato, fin dall'inizio
della vicenda, che la strada
imboccata non avrebbe
portato risultati positivi,
e l’epilogo dei fatti ci
ha dato, purtroppo, ragione.
Una vertenza partita
male che è finita nel modo
peggiore. Alcuni lavoratori,
pur di sfuggire alla
crisi e con la voglia di
impegnarsi, stanno parlando
di iniziative cooperativistiche
legate allo
stabilimento. Progetti -ha
concluso Cecere - certo
lodevoli, ma che rischiano
di scontrarsi con la
profonda crisi in cui versa
il settore dei nastri adesivi,
e con una feroce concorrenza
esistente nel
campo».
Gianni Ciufo
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