DESTINARE
le corse destinate a Tor di Valle all'ippodromo del Garigliano e
non
fuori dal territorio laziale. E' questa la richiesta
avanzata
dalla Slc Cgil attraverso il segretario regionale di Roma e Lazio
Fabrizio
Micarelli, il segretario generale di Latina
Bruno
Carlo e il segretario
generale
di Roma Sud Pomezia Castelli Sperandio
Muratolo
Giuseppe. La repentina decisione di chiudere per sempre l'ippodromo di Tor di
Valle, dove si
disputavano
90 giornate di
corse
al trotto annue, potrebbe provocare la sparizione di quel segmento
sportivo
nel Lazio. Per
scongiurare
questa eventualità il sindacato propone di destinare le corse
all'Ippodromo
del Garigliano, permettendo così
assunzioni
ed investimenti. Il tutto in attesa che si
concretizzi
la
possibilità
di
far
traslocare
il
trotto a Capannelle o
p
r e s s o u n
nuovo
impianto da costruire nella
capitale.
Un
processo
che
c
o m u n q u e
prevede
lunghi tempi di
a
tt ua z io ne .
Da
qui l'idea
di
attivarsi
per
evitare di
far
trasmig r a r e g l i
eventi
fuori
dalla
Regione. «Riteniamo incomprensibile - commentano
Micarelli,
Carlo e Muratolo - la decisione di destinare ad ippodromi al di fuori
del
territorio laziale le
giornate
di corse di Tor di
Valle.
E' necessario attivarsi per trovare una soluzione ponte, in attesa del
possibile
trasferimento a
Capannelle
o al nuovo impianto, non svilendo la
possibilità
che le province
laziali
offrono. Non si
comprende
quindi perché
l'unico
altro ippodromo di
trotto
esistente nella Regione, quello del Garigliano in provincia di Latina,
non
possa essere coinvolto. Questo è in circuito in
possesso
delle idoneità necessarie, rispetto al quale
vari
enti chiedono pro
tempore
di spostare le attività di Tor di Valle». La
Slc
Cgil sottolinea la bontà
della
proposta che permetterebbe un rilancio e nuovi
investimenti
sulla struttura. «La posizione geografica e la facile raggiungibilità -
continuano - lo pone
in
una condizione ideale
per
assorbire le corse sospese all'ippodromo di Tor
di
Valle, oltre alla condizione di ripresa del lavoro
della
struttura del Garigliano che attualmente effettua corse solo nei mesi
estivi.
Inoltre l'uso di questo ippodromo permetterebbe l'assunzione di nuovo
personale, oltre ad impiegare nelle giornate di
corse
decine di lavoratori,
tra
operatori al totalizzatore, addetti alla pista, speaker, cronometristi,
commissari di giuria, biglietteria, sorveglianza, pulizie,
medico,
pronto soccorso,
veterinario,
maniscalco ed
elettricisti.
Non va poi dimenticato che il vasto indotto vedrebbe interessati
centinaia
di operatori nei
settori
della ristorazione,
organizzazione
eventi e
pubblicità,
albergatori,
fornitori
di paglia e foraggi». Il progetto inoltre darebbe risposte concrete anche al
problema della cura
dei
cavalli oggi sfrattati da
Tor
di Valle. «Circa 400
animali
troverebbero collocazione nei numerosi
centri
di allenamento del
basso
Lazio - concludono
i
responsabili della Slc
Cgil
- anziché migrare verso altre regioni offrendo,
così,
nuove possibilità di
impiego
sia dagli artieri
ippici
che a tutto l'indotto
strettamente
connesso all'allenamento ed al mante nimento dei cavalli».
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