I
Comuni del sud pontino
e
Sel intervengono sulla
questione
relativa all'inquinamento radioattivo
del
fiume Garigliano. A
farsi
portavoce delle iniziative delle Amministrazioni dell'estremo sud
pontino
è Patrizia Gaetano, sindaco di Castelforte,
che
a nome dei colleghi di
Santi
Cosma e Damiano,
Vincenzo
Di Siena, e di
Minturno,
Paolo Graziano, ha ufficializzato che i
Comuni
interessati hanno
già
contattato l'avvocato
Luigi
Di Mambro, penalista ed esperto di ambiente,
che
si è detto disponibile a
portare
avanti un'azione di
tutela
a salvaguardia della
salute
pubblica. «Tra le
prime
iniziative ipotizzate
-
ha detto Patrizia Gaetano
-
ci sarà la costituzione
come
parte offesa in merito al procedimento verso
la
Sogin aperto dalla Procura di Santa Maria Capua
Vetere,
a cui farà seguito
ogni
altra utile e necessaria iniziativa adeguata alla
situazione.
Il
Sel di Minturno, invece, attraverso il proprio
esponente
Giovanni Mallozzi chiede che vengano
portate
alla luce le responsabilità politiche. «I primi
risultati
delle analisi effettuate dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta
per disastro ambientale alla centrale
nucleare
del Garigliano -
ha
detto Giovanni Mallozzi - hanno dimostrato
quanto
temevano, dopo
anni
di assoluta mancanza
di
trasparenza e di silenzio
da
parte delle istituzioni;
ora
comincia, tardivamente, ad emergere una verità
drammatica.
Mentre la
magistratura
continua nel
suo
compito essenziale di
accertamento
della verità,
Sel
Minturno chiede che
emergano
contestualmente le responsabilità politiche che hanno portato negli anni ad un
sistema di
coperture
istituzionali in
grado
nascondere la gravità dei fatti in nome del
sistema
dei ‘ristori’ milio -
nari.
Noi tutti abbiamo
pagato
le spese di queste
‘tangenti
di Stato’, con le
quali
è stato comprato il
silenzio
delle istituzioni.
Siamo
stati esposti per un
periodo
di tempo difficile
da
quantificare, a fonti di
inquinamento
radioattivo
di
cui solo ora veniamo
informati,
con conseguenze incalcolabili sulla nostra salute e su quella delle
future
generazioni» L'esponente del circolo Sel di
Minturno,
guidato da Giuseppe D'Acunto, ha ribadito che è giunto il momento di conoscere
tutta
la
verità, ma soprattutto
chiede
di sapere quali sono stati gli effetti della
dispersione
degli inquinanti radioattivi nell'ambiente. «Vogliamo - ha
concluso
Giovanni Mallozzi - che chi ha taciuto
per
anni, paghi per le sue
colpe,
vogliamo che chi
ha
inquinato smetta di fare
affari
con i nostri soldi e
sia
condannato a bonificare le aree contaminate, vogliamo decidere del nostro
futuro, vogliamo difendere la nostra salute e
quella
delle future generazioni. E vogliamo farlo
prima
che sia troppo tardi».
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