DIECI
anni di studio, dal 1996
al
2006, per effettuare una valutazione epidemiologia della
popolazione
residente nelle
vicinanze
delle centrali nucleari di Borgo
Sabotino
e del
Garigliano.
Il
r
i s u l t a t o ?
«Continuare
la
s
o r veg l i a n z a
ep
id em io lo gica della popolazione utilizzando i sistemi
i
n f o
r m a t iv i
correnti
e i registri di popolazione». Protagonisti dello
studio
consegnato nel febbraio 2011 sono il Dipartim e n t o d i
Epi
demiol ogia
del
SSR Lazio,
il
Registro Tumori di Popolazione, Asl Lazio, il Registro
N
o m i n a t ivo
delle
Cause di
Morte,
Asl Lazio, l’Agen zia
Regionale
Protezione Ambientale Lazio. I protagonisti
della
ricerca tengono ai «raggi
x»
tutta la popolazione residente entro sette chilometri
dalle
rispettive centrali nucleari, quasi quarantamila persone, e arrivano al risultato
secondo
cui «la
mortalità
(entro sette chilometri dalle centrali) non è diversa da quella
della
popolazione regionale«. Un dato
tra
nqui lliz zante a cui però si
aggiunge
una
postilla
ovvero risulta che «Le
donne,
residenti entro sette
chilometri
dalle centrali mostrano un eccesso statisticamente significativo di incidenza
del totale dei tumori radiosensibili e in particolare del
tumore
della tiroide rispetto a
quanto
si osserva, nello stesso
periodo,
per le donne residenti
nella
provincia di Latina (53%
in
più)». E non solo. «All'interno dei sette chilometri lo
studio
ha mostrato per gli uomini un eccesso statisticamente significativo di
mortalità per
tutte
le cause, per tumore dello
stomaco
(nella
fascia
tra i due
e
i quattro chilometri dalle rispettive centrali) e malattie
c
ar d i ova sc o l ar i
(nella
stessa fascia) la cui relazione con
l’esposizione
indagata
è improbabile». E ancora: «Per
quanto
riguarda l’incidenza di
tumori
tra i bambini, il Registro Tumori ha segnalato tra il
1996
e il 2006 tre casi di
tumore
linfatico in età pediatrica (un caso tra 0-1 km e due
casi
tra 4-5 km) e un caso di
tumore
cerebrale nella fascia
dell’area
studiata più distante
dalle
centrali (6-7 km)». A
complicare
l’indagine al fine
di
avere un quadro più verosimile della situazione, non pochi fattori. Tra questi
va osservato che si è dovuto escludere
la
popolazione di Minturno
per
mancata georeferenziazione limitandosi ai comuni di
Latina,
Santi Cosma e Damiano e Castelforte. Inoltre, rilevante è risultata anche
l’assen -
za
di informazioni certe sugli
inquinanti
emessi dagli impianti e sulle modalità della
loro
diffusione ed eventuale
contaminazione
delle matrici
aria,
acqua e suolo. Infine, «la
ridotta
dimensione della popolazione coinvolta non ha permesso di effettuare un’analisi
approfondita
sullo stato di salute dei bambini». Una ricerca
con
molti limiti quindi ma che,
ugualmente,
ha rivelato delle
anomalie
significative.
Da
LATINA OGGI DEL 17.2.13
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