La
diatriba relativa ai pagamenti della Tarsu da
parte
degli stabilimenti
termali,
che vede protagonisti
il
Comune di Castelforte e il
presidente
dei termalisti, Mario Ciorra, si inasprisce ancora.
Dopo
l'intervento dell'esponente di Diritti e Libertà, Antonio Fragasso, che ha
chiesto
al
Comune di fare chiarezza su
una
questione che è stata accertata anche dagli enti competenti, è stato lo stesso
Ciorra
a
precisare alcune questioni,
alla
luce della sentenza della
Commissione
Tributaria Regionale che ha riconosciuto
che
gli impianti termali debbono essere equiparati alle civili abitazioni e che la
Tarsu va
pagata
per il periodo in cui le
strutture
funzionano, visto che
d'inverno
gli stabilimento sono chiusi. Una sentenza che
prevede
anche la restituzione
di
quanto pagato e non previsto.
«L'attuale
sindaco- ha detto
Mario
Ciorra- quello precedente, gli assessori ed i consiglieri tutti, sono ben a
conos scenza del gravissimo comportamento posto in essere dal
Comune,
anche nei confronti
degli
altri alberghi di Suio Terme. Con pluriennale scambio
di
corrispondenza, il Comune
ha
incredibilmente affermato
di
non essere in condizioni di
conoscere
gli importi versatigli da Equitalia. Quest'ultima,
a
sua volta, ha assicurato di
aver
sempre versato non solo
quanto
a mano a mano incassato, ma anche quando erroneamente lo ha fatto più volte,
nei
casi di doppio addebito
allo
stesso titolo. Al fine di
chiarire
la vicenda, si sono
recati
in comune i rappresentanti di Equitalia, nelle persone del Direttore
Provinciale e
di
un rappresentante di quello
regionale,
nonché della funzionaria addetta al carico. A
seguito
di accertamenti effettuati con la collaborazione di
Equitalia,
ho potuto adesso accertare che le riscossioni coattive effettuate più volte
allo
stesso
titolo sono rimaste nella
disponibilità
di Equitalia, senza alcun riversamento al Comune, ragion per cui dovrà
risponderne.
Il Comune non
ha
assolto, comunque, l’impe -
gno
del confronto con me, ma,
pur
con le intervenute sentenze successive a noi favorevoli,
ha
continuato ad impegnare
fondi
per il proseguimento dei
contenziosi
senza alcun plausibile motivo. In questo modo,
di
certo non si fanno gli interessi del Comune, come superficialmente si potrebbe
far apparire, ma, probabilmente per
ragioni
di bilancio, non si ha
esitazione
alcuna a calpestare i
diritti
soggettivi altrui.
Se
si chiedesse il motivo per
cui
gli altri albergatori di Suio
non
reagiscono affatto, si
avrebbero
parecchie utili indicazioni. Il Comune -ha concluso il presidente dei
termalisti- dovrebbe tener presente la
sentenza
n. 13899 della Suprema Corte a Sezioni Unite, dep.
il
03/06/13, con la quale è stata
affermata
la sussistenza della
temerarietà,
con le relative
gravissime
conseguenze, anche nella fase amministrativa,
qualora
si costringa il contribuente all’esigenza di instaurare un processo ingiusto”
DA
LATINA OGGI DEL 13.8.13
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