La
riorganizzazione prevista per il servizio del
118
ha messo in allarme i sindaci del sud pontino,
tra
cui quello di Santi Cosma e
Damiano,
Vincenzo Di Siena,
il
quale, insieme al delegato
Nicola
Pagano, hanno convocato un vertice per il 13 agosto
(ore
10,30) al quale sono stati
invitati
i primi cittadini di Castelforte, Minturno, Spigno,
Minturno,
Formia, Gaeta ed
Itri.
Un summit nel corso del
quale
sarà stabilita la strategia
da
adottare per salvaguardare
la
salute dei cittadini. La levata
di
scudi nasce dalla riorganizzazione del servizio del 118, il
cui
decreto, secondo una nota
del
Comune di Santi Cosma e
Damiano,
prevede «la brusca,
insensata
e pericolosa riduzione del numero dei medici a
bordo
dei mezzi preposti al
soccorso.
Si assegna tutto ad
un
ATI (associazione temporanea di imprese); di 19 ABZ
medicalizzate
rimarranno soltanto 5 auto mediche (equipaggio con infermiere professionale e
medico d’emergen -
za)
con la seguente
distribuzione
territoriale: Castelforte- Formia- TerracinaLatina centro- Cisterna; 14
ambulanze
non medicalizzate
(BLS)
con distribuzione ubiquitaria (equipaggio con infermiere professionale, autista
e
barelliere); il rapporto medico – paziente, ottimizzato a 01
ogni
60 abitanti viene aumentato, nella nostra provincia,
drasticamente
(pericolosamente) a 01 ogni 250 abitanti!!! Tutto questo -continua il
documento-
senza ottenere
benefici
economici (anzi è
previsto
un aumento dei costi!!!) e creando potenziali pericolosi ‘vuoti’ gestionali,
che
mettono
a rischio la salute del
cittadino.
Il vantaggio (paventato) sarebbe l’assunzione di
90
barellieri. Niente contro
l’affidamento
ai privati, anche
se
si auspica una rapida revisione della tipologia dei contratti legati al settore
(stabilizzazione-superamento del precariato più estremo); niente
contro
la gestione del soccorso
affidata
a mezzi più ‘agili’ e
‘m
a n eg g evo l i ’ (le auto mediche ), nulla in contrario all’as -
sunzione
dei barellieri». Il Comune aurunco, prendendo
spunto
dalle perplessità dei
medici
che da anni operano in
prima
linea, insieme agli altri
enti
del sud pontino, chiederà
all'Ares
una più adeguata distribuzione dei medici
d’emergenza
sul territorio,
studiata
secondo la particolare
orografia
della provincia, non
paragonabile
certo a quella di
Roma
che prevede una maggiore «densità per kmq» di
strutture
ospedaliere. «Una distribuzione -si conclude la nota- figlia di un ‘g r a du a
l e ’,
(ponderato)
passaggio al sistema proposto dall’Azienda Regionale per l’Emergenza sanitaria.
Non si comprende, infine, il perché di tutta questa
fretta
nella riorganizzazione.
Si
confida, da parte della dirigenza ARES 118, in un ‘ripen -
samento’
della distribuzione
territoriale
degli equipaggi
ALS
(con medico a bordo)».
DA
LATINA OGGI DEL 10.8.13
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