IN REALTA' SAREBBE INNANZITUTTO DA CHIARIRE QUALI TIPI DI RIFIUTI DAL SUD PONTINO AFFERISCONO ALL'IMPIANTO DI COLFELICE!
È rebus sul conferimento dei rifiuti provenienti dai
comuni di Gaeta, Spigno Saturnia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano
nell’impianto di trattamento meccanico biologico di Colfelice, nel frusinate.
Sebbene il piano regionale dei rifiuti preveda il trasferimento in un’altra
provincia, l’idea di accogliere l’immondizia delle quattro città del Sud
pontino non piace affatto né ai sindaci né ai residenti del comprensorio
ciociaro.
Proprio alcuni giorni fa i camion provenienti da
Latina erano stati bloccati nel corso di una protesta. Tutto questo a distanza
di poche ore dalla nota del presidente della Società Ambiente Frosinone, Cesare
Fardelli, nella quale annunciava, a partire già da oggi, l’arrivo dei rifiuti
dal Sud pontino. E dire che Colfelice fino allo scorso 5 agosto ha accolto i
rifiuti della Capitali, smaltendo in 4 mesi circa 420 tonnellate di spazzatura
al giorno. Non senza polemiche.
Come accaduto lo scorso aprile, anche questa volta gli
amministratori dei territori che insistono intorno all’impianto di trattamento
sono sul piede di guerra, così come i comitati ambientalisti e gli stessi
cittadini preoccupati e intimoriti per questa nuova ondata di “monnezza”. Tra i
sindaci c’è chi parla di “attentato all’ambiente”, chi invece esorta i colleghi
ad unirsi per evitare che la Ciociaria diventi “la pattumiera della Regione
Lazio”.
Secondo il sindaco di San Giovanni Incarico, portavoce
dei sindaci della zona, “la Saf da sola non può trattare con Latina e accettare
i rifiuti. La Regione dica in modo definitivo che ogni provincia deve smaltire
i propri rifiuti all’interno degli impianti esistenti e adotti con urgenza il
nuovo Piano dei rifiuti. Dopo averci chiuso gli ospedali, mandato in fallimento
le imprese – incalza il primo cittadino – ora Roma vorrebbe affossarci
definitivamente sommergendoci di altra immondizia”.
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