SI
sono svolti ieri i funerali di
Pasquale
Ianniello, il 74enne di
Santi
Cosma e Damiano che si è
tolto
la vita gettandosi nel fiume
Garigliano.
Molte
persone hanno
reso
l’estre -
mo
saluto al
p
e ns i o n at o ,
che
in una
lettera
ha
chiesto
scusa ai figli per
il
gesto posto in atto.
Un
suicidio
che
non è
nuovo
come
modalità,
in
quanto
il
corso
d’a cqua, in passato, è stato
scelto
come luogo di morte. Negli anni 90 un pregiudicato campano, inseguito dalle
forze
dell’ordine,
tentò di fuggire gettandosi nel fiume, ma annegò.
Nel
2006 una donna del frusinate si gettò nelle acque del
fiume,
imitata nel 2008 da un
75enne
di Aquino. Nel febbraio
del
2009 un 37enne di Marina di
Minturno
finì nel fiume a bordo
della
sua auto.
Un
fiume che purtroppo continua ad essere teatro di morte e
che
è stato al centro anche di una
richiesta
da parte dei carabinieri, che negli anni 90 indagavano
su
una serie di omicidi. L’Arma,
infatti,
chiese la bonifica del
fiume,
nel cui interno si trovano
numerose
automobili, che, probabilmente furono utilizzate per
azioni
criminose. I sommozzatori dei carabinieri che anni fa si
immersero
per cercare la salma
di
una persona scomparsa, notarono una serie di auto che giacevano in fondo al
letto del fiume.
Per
qualcuno era «il fiume dei
misteri»,
proprio per i presunti
segreti
che nascondeva. E’ noto
che
la malavita organizzata, in
passato,
sfruttava il fiume per
disfarsi
di materiale compromettente. Oggi i tempi sono
cambiati,
ma ora quel corso
d’acqua
sembra essere il luogo
prescelto
per chi ha deciso di
togliersi
la vita.
DA
LATINA OGGI 15.APRILE 2013
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