SULLE
due principali sorgenti di approvvigionamento
del
sud pontino, ossia Capodacqua e Mazzoccolo ci sono
importanti
problemi di torbidità legati alla pioggia. Il dato
è
noto da almeno cinque anni
ma
negli atti della conferenza
dei
sindaci sono riportati alcuni dati che
appaiono
in
contrasto
con
quanto
si sta
registrando
in
questi
giorni. Il
primo
riguarda
la
frequenza
media
supposta per l’inter -
ruzione
della
potabilità.
In
specie
è scritto
nella
relazione
allegata
al bilancio 2010
della
società
A
cq ua la ti na
che
gestisce le
due
sorgenti:
«
.. . Ma zz o cc olo e Capodacqua... sono
soggette
a saltuari eventi di
forte
intorbidimento delle
acque
insieme
a
contaminazione batterica
(circa
3 all’an -
no)
in concomitanza con
pr
ec ip it az io ni
particolarmen
-
te
intense». La
media
presunta è stata dunq u e a m p i amente sforata
alm
eno
nell’ultimo
anno. E anche
questo,
per la
verità,
è un dato che non sosorprende quasi nessuno,
neppure
lo
stesso
gestore
che,
sempre
nel
bilancio
2010,
scriveva:
«...il
fenomeno
è
noto e studiato dai diversi gestori della
sorgente
dagli anni 50.
Nell’inverno
2008-2009 il fenomeno si è peraltro presentato con una maggiore frequenza e per
periodi più lunghi che negli anni passati».
Dunque
che la situazione si
stesse
aggravando sia su Mazzoccolo che su Capodacqua
era
un elemento in grado di
preoccupare
un po’ tutti. Al
punto
che Acqualatina predispone e finanzia una serie di
interventi
per ridurre o annullare quasi del tutto il problema. E inserisce nel piano
degli investimenti opere sulle
due
sorgenti per un totale di 6
milioni
di euro di cui 3,5
milioni
solo per Capoodacqua. Le nuove strutture dovevano essere portate a termine
nel
biennio 2010-2012 in
quanto
considerate il primo
problema
di inquinamento
nella
rete provinciale di approvvigionamento. Invece nel
2011
(quando gli interventi
non
erano comunque ancora
cominciati)
scatta un’altra
emergenza,
quella dell’arse -
nico
e tutti i soldi degli investimenti per le sorgenti del
sud
vengono spostati sui
dearsenizzatori
di Aprilia, Cisterna e Cori. Il passaggio non
è
automatico perché la proposta di dirottare i fondi viene
dalla
società ma è necessario
il
nulla osta della conferenza
dei
sindaci. Che puntualmente arriva nella seconda conferenza dell’Ato nel 2012. I
sei
milioni
destinati a migliorare
la
potabilità dell’acqua delle
fonti
di Formia e Spigno Saturnia vanno dunque all’arse -
nico
con il voto favorevole dei
rappresentanti
dei Comuni di
Formia,
Minturno, Spigno
Saturnia,
Castelforte e Santi
Cosma
e Damiano (oltre che
di
un nutrito gruppo di altri
sindaci).
Oggi, con le ordinanze di divieto in corso, gli
stessi
sindaci invocano chiarimenti da Acqualatina (!). Di
più:
il sindaco di Formia Michele Forte appena tre mesi
fa,
dopo l’ennesimo caso di
intorbidimento
delle acque e
conseguente
divieto, ha voluto un consiglio straordinario
per
ottenere chiarimenti in
aula
dall’amministratore delegato di Acqualatina, Raimondo Besson. Per la cronaca:
quando è stato approvato
il
trasferimento degli investimenti dalle sorgenti del sud ai
dearsenizzatori
lo stesso sindaco ha votato a favore e nel
consiglio
di amministrazione
di
Acqualatina c’era un consigliere comunale della stessa
città,
Simeone. E sempre per
la
cronaca nel bilancio del
2012
gli investimenti su Mazzoccolo e Capodacqua nono
previsti
nel quinquennio
2012-2017.
Mancano solo
quattro
anni.
LE REAZIONI DAI COMUNI.
ITRI.
IL
28 giugno 2012 quando nella conferenza dei
sindaci
torna l’attuale L’ultimo ripensamento sindaco di Minturno, cui
adesso
si chiede di discutere il caso-torbidità in
Consiglio,
viene votato
anche
un altro piccolo,
quasi
insignificante,
punto
che poteva essere
d’aiuto
alla soluzione del
problema.
Si tratta del
finanziamento
per la ricerca di fonti alternative
nel
campo pozzi tra Gaeta e Itri, più alcune adduzioni principali. L’im -
porto
dell’i nve s t i m e n t o
è
pari a mezzo milione di
euro
e doveva essere effettuato già nel triennio
2008-2011.
Ma, appunto, a giugno 2012, riulta
che
a questo scopo non è
stato
speso neppure un
centesimo.
Però l’idea di
cercare
qualche altro
app
rovv igio name nto
viene
comunque considerata buona e i soldi
restano
ma i tempi di
intervento
vengono posticipati al programma
degli
interventi da fare
tra
il 2018 e il 2033.
Come
si vede tutti gli
amministratori
del sud
pontino
sanno esattamente cosa è accaduto
nella
gestione delle sorgenti e perché il gap
strutturale
sussiste ed è
dunque
necessario vietare l’uso potabile dell’ac -
qua.
Ciò nonostante si
continuano
a fare domande tra loro. E’ perlo -
meno
insolito.
MINTURNO.
RICHIESTA
di risarcimento danni e coinvolgimento di tutte le
Amministrazioni
del comprensorio per invocare nuovi investimenti. Il fenomeno della torbidità
dell'acqua,
ripresentatosi l'altro
ieri
per l'ennesima volta, ha scatenato una serie di reazioni, alcune delle quali
tese ad ottenere il
risarcimento
per i danni subiti. La
più
clamorosa è senza dubbio
quella
dell'avvocato Mino Bembo, capogruppo della lista Graziano e delegato al contenzioso,
il
quale
si sta facendo promotore di
un'azione
giudiziaria. «Dopo
l'ennesima
nota di Acqualatina -
ha
detto il legale- che ci ha informato dell'ennesimo rischio di torbidità
dell'acqua, penso che sia
arrivato
il momento per chiedere
un
risarcimento danni ad Acqualatina. A tal proposito ho avviato
le
procedure per avviare un'azione giudiziaria e i cittadini che
vorranno
aderire possono farlo.
Non
è più possibile continuare a
questo
modo, dopo tutti i problemi che abbiamo vissuto l'estate
scorsa
con la crisi idrica ed ora
con
la torbidità dell'acqua, fenomeno verificatosi tre volte nel
giro
di un mese e mezzo». Ancora
è
vivo il ricordo di quanto avvenuto durante la stagione estiva
2012,
quando Acqualatina aveva
rassicurato
tutti circa la disponibilità dell'acqua. Poi si è passati
alla
distribuzione di bottiglie
d'acqua
e alla richiesta di autobotti. Giuseppe Tomao, capogruppo
di
Città Nuove, ha giudicato drastica la situazione idrica, anche in
considerazione
dell'esosità delle
bollette,
ma ha invitato le Amministrazioni di tutto il comprensorio a mobilitarsi, per
far terminare
una
situazione che è diventata
insostenibile.
«L’acqua -ha detto
Tomao-
manca d’estate ed è sempre torbida d’inverno, quindi non
potabile.
Chiedo alle Amministrazioni del comprensorio di
chiedere
ad Acqualatina quali investimenti stanno facendo per
migliorare
questa drammatica situazione. Allo stesso tempo è
opportuno
convocare con urgenza i vari consigli comunali su
questo
tema che tocca indistintamente tutti i cittadini del comprensorio e che lede
uno dei diritti
umani
fondamentali, ossia l’ac -
cesso
all’acqua potabile”. Ma anche alcune associazioni dei consumatori sono sul
piede di guerra
e
stanno organizzandosi per avviare iniziative tese a tutelare gli
utenti».
CONFRONTO
tra consiglio comunale di Minturno e
amministratori
e tecnici di Acqualatina, per discutere
sulla
torbidità dell'acqua, la tenuta della rete fognaria
in
vista dell'estate e i lavori di ripristino dopo gli
interventi
di manutenzione. A chiederlo è il capogruppo
di
Minturno cambia, Gerardo Stefanelli, che ha invitato
il
sindaco di Minturno Paolo Graziano e il presidente
del
consiglio, Gianni Izzo, a convocare un incontro con
i
vertici di Acqualatina,
per
un confronto "tranquillo, senza polemiche e
trasparente,
per consentire ad ognuno di farsi
u
n’idea compiuta della
realtà,
senza demagogie e
strumentalizzazioni,
ma
con
grande senso di responsabilità. Una riunione
ha
continuato l'esponente
di
opposizione- per capire
costa
sta facendo Acqualatina in merito, per esempio, agli scoli a mare. Insomma
comprendere quale strategia sia stata messa
in
opera per risolvere i problemi. Vorremmo capire
anche
quali soluzioni sono state studiate per fronteggiare l’emergenza idrica, che
potrebbe nuovamente ripresentarsi con tutti i disagi che abbiamo vissuto lo
scorso
anno”.
L'assessore all'ambiente ha quindi chiesto una
urgente
convocazione di un consiglio comunale alla
presenza
dei funzionari di Acqualatina, per affrontare
i
problemi che potrebbero ripresentarsi durante la
stagione
estiva.
DA LATINA OGGI DEL 5.4.13
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