ACQUALATINA
denunciata dall'imprenditore di Suio, Mario Ciorra, che sta portando
avanti
una battaglia dopo che le sue strutture
termali
sono state private dell'erogazione dell'acqua. Un'iniziativa adottata dall'ente
idrico
che
ha riguardato l'albergo Ciorra (proprio
durante
la stagione scorsa) e poi l'Hotel Nuova
Suio.
Un atteggiamento che, secondo Ciorra (che è anche presidente dell'associazione
termalisti), fa da contraltare a quanto
invece
ha fatto la tanto bistratta
Equitalia,
i cui nuovi dirigenti
non
solo hanno proceduto a riesaminare le pratiche, ma contestualmente hanno
disposto un
bonifico
di restituzione. La vicenda è nata per la contestazione
mossa
al titolare delle due attività termali di Suio, che ha iniziato, tempo fa, un
braccio di ferro
in
merito a richieste per pagamenti di raccolta rifiuti, erario e
anche
acqua. «Da una parte -ha
detto
Mario Ciorra- Equitalia,
contro
di cui si è scritto di tutto
e
di più, sta responsabilmente
riesaminando
i comportamenti
dei
propri uffici a seguito degli
intervenuti
nuovi cambiamenti della dirigenza
a
livello regionale (dott. Migliaccio) e provinciale (dott. Angelucci).
Dall’?altra parte, Acqualatina, sempre più irresponsabilmente, sta
accentuando
il proprio illegittimo comportamento, portandolo al parossismo più assoluto,
abusando
fino all?’inverosimile della propria
posizione
dominante. La prima, come primo
atto
riparatore, ha azzerato tutte le assurde
pretese
nei confronti dell?’Hotel Terme Nuova Suio e dell’?Albergo Termale Ciorra,
disponendo contestualmente a favore del primo
un
bonifico di un certo importo, salvi gli esiti
del
riesame. Con questo, verranno di sicuro
effettuati
notevoli rimborsi ad entrambe le
società,
non solo da Equitalia, ma anche e
soprattutto
dai sedicenti creditori, già in parte
condannati
da varie sentenze, per nulla ottemperate. La seconda, non contenta dell?erronea
ed
illegittima sospensione dell?erogazione
dell’?acqua,
non solo non consentita in casi
del
genere, ma anche e soprattutto platealmente infondata (tanto da costringermi ad
esporre
i
relativi artifici all’autorità giudiziaria), è
arrivata
a quello che in nessun paese, nemmeno in quelli del cosiddetto ?terzo mondo?,
si
osa
nemmeno immaginare. Acqualatina, per
ripristinare
il flusso, pretende difatti addirittura che le società rilascino dichiarazione
dell’?esattezza
delle pretese vantate nei loro
confronti!
Siamo alla profanazione di diritti
fondamentali
costituzionalmente garantiti! E?
come
-ha concluso Mario Ciorra- se la stessa
dicesse
?a noi non interessa che le società
abbiano
in corso contenziosi di natura civile e
penale
nei nostri confronti, anche se basate su
documentazioni
ineccepibili; se volete il ripristino dell’?erogazione dell?’acqua, non solo
dovete
pagare (così come state facendo), ma
dovete
anche dichiararvi colpevoli?»
Nessun commento:
Posta un commento