LI
hanno visti cenare tutti insieme in un noto ristorante del
litorale
di Latina. A dimostrazione forse di quanto, arrivati a
questo
punto, ci sia poco ancora da nascondere. A guidare la
spedizione,
se così la si può
definire,
Federico Fauttilli.
L’onorevole
Federico Fauttilli.
Che
una volta incassata l’ele -
zione
alla Camera sotto le insegne di Scelta Civica del premier Mario Monti, sembra
aver
già stabilito con disarmante lucidità quale sarà il suo
prossimo
obiettivo: fare della
provincia
di Latina un simbolo
del
«montismo» nella regione
Lazio.
E i risultati, almeno in
termini
di adesioni, sembrano
al
momento dare ragione all’ex
capo
dipartimento del Servizio Civile nazionale. Il perché sta tutto nella
fotografia che arriva proprio dalla tavola di
quel
ristorante. Al
vertice
della quale
sedeva
appunto
Fauttilli,
ma tutto
intorno
era un alternarsi di consiglieri
comunali
e provinciali,
esponenti
di partito (di altri
partiti,
ndr) ed ex rappresentanti delle istituzioni di comuni
del
nord, del centro e del sud
del
territorio pontino. Da Aprilia a Formia, passando per i
lepini
e il capoluogo, non c’era
area
geo-politica della provincia di Latina a non essere
degnamente
rappresentata a
quel
tavolo. Dal quale è emerso
n
el l ’immediato un dato per
certi
aspetti significativo del
progetto
che Fauttilli e i suoi
stanno
cercando di mettere
insieme.
E riguarda proprio
i
commensali presenti.
Buona
parte dei quali, per
non
dire la totalità, milita o
ha
militato di recente in un
movimento
che ancora non si è
sciolto
del tutto e che, almeno
da
queste parti, ha da tempo
immemore
l’aspetto dinoccolato di un ex senatore della Repubblica: parliamo,
manco
a dirlo, dell’Udc del
segretario
provinciale Michele Forte. A tutti gli effetti il convitato di pietra di
una
cena che resterà nella storia del centrismo pontino per
essere,
al tempo stesso, la prima di un certo spessore per
Scelta
Civica e l’ultima, chissà, del percorso decennale
dell’Udc
nel capoluogo pontino. Già, il capoluogo. Il simbolo di una provincia su cui
Fauttilli sembra intenzionato a voler puntare. Ristabilendo così
anche
un certo equilibrio con
lo
strapotere politico da sempre nelle mani del sud. Ecco
perché
quando ci si troverà
nella
condizione di dare un
coordinamento
degno di questo nome a Scelta Civica anche
da
queste parti, si partirà con
ogni
probabilità proprio da Latina. Magari da chi ha sposato
la
causa del premier Monti sin
dalla
prima ora. Come non
pensare,
perciò, ai vari Enrico
Della
Pietà ed Enrico de Persiis, reduci anche loro da una
brevissima
e sfortunata parentesi nel partito del segretario
della
Vela Michele Forte.
O
ad Alessandro Aielli, ex Pd
di
Latina tra i
sostenitori
di
Fauttilli
alle ultime politiche.
O
a chi potrebbe sciogliere
d
efin i tiva me nte la riserva circa la sua adesione al progetto di Scelta
Civica.
E’ que -
sto
il caso del
ca
pog rup po
Udc
al Comune
di
Latina Mauro Anzalone.
Le
sirene lo
tentanto
e non è
escluso
che la
sua
possa essere la prima
grande
pedina
conquistata
dai
montiani
nello
scacchiere
del
comune
capoluogo. Senza
però
per questo
perdere
di vista
i
territori. Dove, ad onor del
vero,
si stanno
facendo
registrare le adesioni maggiori.
Ad
aver già dato un sì di massima al gruppo
dei
montiani
sarebbero
ex
Udc
di Formia,
Terracina,
Priverno, Aprilia e
R
oc c a go rga .
Tutti
pronti a
cogliere
l’occa -
sione
che lo
scenario
politico emerso
al
l’in do ma ni
del
voto gli ha
offerto
su un piatto d’a rg e n t o :
scaricare
il più grande partito a
gestione
familiare della provincia di Latina per approdare
in
una effettiva «casa dei moderati» che ha come Fauttilli
l’ariete
pontino, ma che può
contare,
tra i suoi ispiratori,
nientemeno
che sulla figura del
ministro
Andrea Riccardi. Con
tutto
quello che comporta in
termini
di prospettive future.
DA
LATINA OGGI 4.4.13
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