Una donna è morta questa mattina a Castelforte,
nel Sud della provincia pontina, soffocata dal fumo sprigionato da un
incendio... Le fiamme si sono sviluppate all'interno dell'appartamento in cui
l'anziana vittima viveva sola in via Alfredo Fusco. L'allarme è scattato poco
dopo le 5, immediatamente sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di
Gaeta.
Da una prima ricostruzione sembra che le fiamme siano partite dal piano terra e che il camino la sera precedente non fosse stato completamente spento nella casa che si trova nel centro della cittadina. Allarmati dal fumo, poco dopo le 5,alcuni automobilisti hanno chiamato il 115. Quando sono arrivati i soccorsi nell'abitazione di Michelina Ciorra, che aveva 79 anni, per la donna non c'era più niente da fare, e' stata uccisa probabilmente dalle esalazioni.
Da una prima ricostruzione sembra che le fiamme siano partite dal piano terra e che il camino la sera precedente non fosse stato completamente spento nella casa che si trova nel centro della cittadina. Allarmati dal fumo, poco dopo le 5,alcuni automobilisti hanno chiamato il 115. Quando sono arrivati i soccorsi nell'abitazione di Michelina Ciorra, che aveva 79 anni, per la donna non c'era più niente da fare, e' stata uccisa probabilmente dalle esalazioni.
UNA
79enne di Castelforte è
morta
all'alba di ieri mattina per
asfissia,
in seguito ad un incendio sviluppatosi nella sua abitazione di via Alfredo
Fusco, 46,
situato
proprio al centro della
cittadina
del sud pontino. La
vittima
dell'incidente è Michelina Ciorra, pensionata, che viveva da sola nell'alloggio
che fa
angolo
con Vicolo Zara. Una
morte
che la donna non è riuscita ad evitare, nonostante avesse
al
fianco del suo letto un balconcino che avrebbe costituito
la
sua salvezza.
Tutto
ha avuto
inizio
ieri mattina, poco dopo le
cinque
e mezzo,
quando
un passante ha notato
uscire
del fumo
dalle
finestre
della
casa dell'anziana signora. Immediatamente è scattato
l'allarme
ai carabinieri e ai vigili del fuoco, che sono partiti dal
distaccamento
di Gaeta. Giunti
sul
posto hanno provveduto a
domare
le fiamme che avevano
avvolto
una parte dell'appartamento; secondo i primi accertamenti il rogo si sarebbe
sprigionato dal frigorifero, interessato
da
un corto circuito. La donna,
che
stava riposando nella sua
camera
da letto, non si è accorta
subito
di quanto stava accadendo in cucina. Si è svegliata poco
dopo
per il fumo che stava invadendo la casa, ma, invece di
aprire
la porta del balcone che
aveva
a fianco a se, ha cercato di
recarsi
verso il luogo da dove si
era
sprigionato l'incendio, ma
non
ce l'ha fatta. E' caduta a
terra
priva di sensi ed all'arrivo
dei
soccorritori non è servita a
nulla
la rianimazione. I carabinieri della stazione di Castelforte hanno avviato gli
accertamenti, con l'ausilio dei colleghi
della
scientifica, giunti appositamente da Formia. I rilievi
hanno
interessato l’ap p a r t amento ed anche il balcone che,
se
aperto, avrebbe potuto salvare la vita dell’anziana. Il sostituto procuratore
di Latina, Maria
Eleonora
Tortora, informata dai
militari
dell'Arma, non ha disposto l'esame autoptico, essendo chiara la dinamica dei
fatti
e la causa della morte,
sopraggiunta
per asfissia. La
salma
è stata rimossa dall'impresa funebre Circio ed è stata
composta
in casa dei familiari,
in
attesa dei funerali che si svolgeranno questo pomeriggio alle
15
all'interno della chiesa dell'Annunziata a Castelforte.
Commossi
dal dolore i familiari
della
vittima, tra cui un fratello
che
gestisce una parrucchieria
proprio
di fianco all'abitazione
della
pensionata. Qui due agenti della polizia locale hanno garantito il regolare
flusso delle
auto,
i cui conducenti rallentavano per cercare di capire cosa
fosse
successo. Durante gli accertamenti degli inquirenti un
piccolo
gruppo di cittadini che
conoscevano
la 79enne di Castelforte, si è radunato sul lato
di
via Fusco. Tra di loro un'anziana, amica della pensionata,
che
non ha saputo trattenere le
lacrime.
«Ieri sera - ha detto -
ero
passata di qui verso le dieci.
Abbiamo
parlato un pò, ma non
pensavo
mai che non l'avrei
vista
più». Oggi ci sarà anche
lei
all'esequie funebri, al termine delle quali la salma verrà
tumulata
nel cimitero di Castelforte. La notizia della morte
della
donna si è sparsa velocemente in tutta la città, i cui
abitanti
sono stati svegliati dal
suono
delle sirene dei soccorritori.
«LA
morte di Michelina Ciorra
si
poteva evitare se fosse stato
attivo
il distaccamento di Castelforte, chiuso dal primo gennaio scorso».
Con
grande
amarezza
il segretario provinciale della
Cgil
dei Vigili
del
fuoco, Carmine Di Febbraro, ha rimarcato come un
presidio
più vicino al luogo
d
e l l' i n c i de n t e
avrebbe
permesso un intervento più tempestivo. «Ci sono - ha continuato il
rappresentante
provinciale dell'organismo sindacale - delle
responsabilità
morali su quanto
accaduto,
perchè pur facendo
tutte
le cose il più veloce possibile, per arrivare da Gaeta a
Castelforte
ci vuole più di mezzora. Con il presidio di Castelforte aperto ciò non sarebbe
accaduto
e noi come sindacato
avevamo
interessato della questione il Ministero dell'Interno,
ma
non abbiamo ricevuto risposta». In verità anche i sindaci del
sud
pontino, subito dopo la
chiusura,
avevano inviato una
nota
al Ministero, al Prefetto, al
presidente
della Provincia e alla
direzione
regionale dei vigili
del
fuoco, rimarcando l'importanza di una sede che garantiva
circa
40mila abitanti, ma che in
estate
tocca punte di 80mila
100mila
unità. I primi cittadini
di
Castelforte, Santi Cosma e
Damiano,
Minturno e Spigno
Saturnia,
nel loro documento
avevano
sottolineato che il distaccamento più vicino (Gaeta)
dista
35 km, senza contare la
viabilità
carente che non consente rapidi trasferimenti. Gli
interventi
effettuati, la presenza
di
un fiume a rischio esondazione e di una centrale nucleare,
non
sono serviti a far riaprire il
distaccamento.
«Gli interventi -
ha
concluso Carmine Di Febbraro - dovrebbero essere effettuati entro 20 minuti, ma
con
queste
distanze da coprire non
ci
si fa durante le ore poco
trafficate,
figuriamoci d'estate.
L'estremo
sud pontino è isolato,
perchè
le distanze da Gaeta
sono
rilevanti. Ci auguriamo
che
questo incidente faccia riflettere e consenta la riapertura
di
una sede che ha un'importanza strategica fondamentale». E'
auspicabile
che la questione riapertura, alla luce di quanto accaduto, va quantomeno presa
di
nuovo
in considerazione.
Da
LATINA OGGI DEL 1.3.13
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