IL
prossimo 18 aprile è una
giornata
segnata in rosso
sulle
agende di molti consiglieri regionali. In quella
data,
infatti, il Tar del Lazio
dovrebbe
discutere nel merito il ricorso presentato da
Radicali
e Verdi relativo alla riduzione del numero dei
consiglieri
del Lazio da 70
a
50. Una decisione che, fu
presa
dalla giunta Polverini
ma
che poi non ebbe la
ratifica
del Consiglio regionale. Tanto che proprio su
questo
aspetto puntano oggi
coloro
che hanno scommesso su questo rciorso. E da
ieri
ci sono altri tre personaggi, consiglieri questa
volta
non eletti alle ultime
elezioni,
che hanno deciso
di
sottoscrivere un ricorso
in
molte parti simile a quello dei Radicali. Si tratta di
Enrico
Tiero, Antonio Cic chitti e Antonello Iannarilli.
A
rivolgersi al Tar sono
questa
volta i primi dei non
eletti
del Pdl, Antonello
Iannarilli,
Antonio Cicchetti e il pontino Enrico Tiero,
nonché
il Radicale Giuseppe Rossodivita (in qualità di
cittadino
elettore) tutti affidatisi all’avvocato Giovanni Pesce. Impugnano l’atto
di
proclamazione degli eletti nel Consiglio regionale
del
Lazio ritenendo illegittima la contrazione a 50 dei
consiglieri
disposta con un
decreto
dell’ex presidente
Renata
Polverini. Non è
escluso
che il ricorso possa
essere
discusso il prossimo
18
aprile, in un’udienza che
vede
già iscritti al ruolo tre
ricorsi
sulla stessa materia.
L’obiettivo
di Tiero, Ian narilli e Cicchitti è semplice: proveranno a convincere i giudici
amministrativi
che
questo Consiglio oggi
insediato
è illegittimo, in
quanto
il taglio dei componenti è stato deciso dall’or -
gano
esecutivo, non da
quello
legislativo (ossia il
Consiglio
regionale). Questo comporta, infatti, che
ancora
oggi lo statuto della
Regione
Lazio non ha subito modifiche in tal senso.
Questo
aspetto lo fece notare, già prima della campagna elettorale, il candidato
presidente
del centrodestra
Francesco
Storace, che era
anche
consigliere nella passata amministrazione regionale: «Rischiamo una pioggia di
ricorsi», disse l’ex
Governatore
in aula. Ricorsi che sono puntualmente
a
r r iva t i .
I
tre consiglieri primi dei
non
eletti del Popolo della
libertà
nelle circoscrizioni
di
Latina, Frosinone e Rieti
puntano
semplicemente a
far
incrementare al Tar il
numero
dei consiglieri, riportando a settanta la composizione dell’assemblea.
Ma
niente nuove elezioni, si
possono
compensare i posti, proveranno presumibilmente a dire ai giudici i
ricorrenti,
facendo entrare i
primi
dei non eletti, arrivando così ai 70 consiglieri.
Una
forzatura? Questo dovrà stabilirlo il Tar. O in
seconda
battuta il Consiglio
di
Stato se ci sarà un appello.
Con
questo ulteriore ricorso, possiamo dire che certamente diventa più complicata
la battaglia davanti ai
giudici
amministrativi del
Lazio,
ora alle prese con un
nuovo
procedimento contro
l’atto
della ex Governatrice
che
ha portato a 50 dagli
iniziali
70 il numero degli
scranni
assegnati in seno al
Consiglio
regionale.
DA
LATINA OGGI DEL 30.3.13