DUE comunità, Castelforte e Santi
Cosma e Damiano, sono state sconvolte
dal delitto di sabato sera nel
quale ha perso la vita Fiore Pandolfo,
un autotrasportatore
di 31 anni,
che lascia la moglie
e due figli, uno di 3
e l’altro di 6 anni.
Il movente
Un omicidio compiuto
per motivi
passionali da Mirko
Pascale, un
23enne di Suio, che
poco dopo il delitto
si è costituito presso
la caserma dei
carabinieri di Santi
Cosma e Damiano
che si trova non
molto lontano. La
vicenda ancora presenta
contorni poco
chiari, sui quali
stanno facendo luce
i carabinieri del
nucleo operativo
radiomobile della
compagnia di Formia,
ma che ha alla
base motivi passionali
«indiretti» in
quanto nella storia
è coinvolto anche il
fratello minore della
vittima, Lucio.
Per il fratello
Sembra infatti che
quest'ultimo frequentasse
la ex ragazza
del Pascale
che, tormentato
d a l l a g e l o s i a ,
avrebbe poi ucciso
il fratello Fiore che
probabilmente era
intervenuto per cercare
di risolvere la
situazione una volta per tutte. Ma
quello che doveva essere un chiarimento,
si è concluso con la morte
del Pandolfo, ucciso con una serie
di colpi esplosi da una Smith e
Wesson calibro 40. Dodici i colpi
esplosi, gran parte dei quali hanno
colpito l’autotrasportatore, la cui
salma è stata composta nell’obitorio
di Santi Cosma e Damiano. Gli
inquirenti stanno cercando di ricostruire
i particolari di un episodio
tanto assurdo quanto violento, ma
sicuramente inaspettato.
Tempi
Tutto ha avuto inizio pochi minuti
prima delle 23 di sabato sera. Fiore
Pandolfo stava dedicando alla rifinitura
del carro che avrebbe dovuto
sfilare ieri in occasione del Carnevale
campagnolo di Santi Cosma e
Damiano. Nel capannone dove la
vittima si trovava si sarebbe presentato
il Pascale, che avrebbe chiesto
se c'era Lucio, fratello di Fiore e
presunto «rivale» in amore. Non
avendolo trovato si è allontanato,
ma il Pandolfo poi lo avrebbe cercato
per chiarire la vicenda. Questo
particolare è tuttora al vaglio dei
carabinieri, che vogliono capire effettivamente
come sono andate le
cose. I due, poi, si sarebbero ritrovati
in via Vellota, una strada che
collega via Porto Galeo con il bivio
per Suio. Qui, in una zona buia e
con poche case nei dintorni, i due
avrebbero cominciato a discutere,
con Fiore che forse voleva convincere
il Pascale a rassegnarsi ad una
situazione che rischiava di degenerare.
La lite
La stessa vittima non immaginava
ciò che sarebbe successo di lì a
poco, tanto che aveva telefonato alla
moglie, avvertendola che stava per
tornare a casa; ma nella sua abitazione
il 31enne non è più tornato,
perché l’alterco con Mirko ha assunto
toni pesanti, fino a che il
23enne di Suio ha estratto la pistola,
che deteneva regolarmente, ed ha
esploso l’intero caricatore, colpendo
l’autotrasportatore in più parti
del corpo. Un raptus che ha fatto
perdere il controllo al giovane che si
è allontanato con la sua auto, mentre
Fiore Pandolfo cadeva pesantemente
sul selciato in una pozza di
sangue. Alcuni passanti hanno notato
quel corpo scomposto steso sul
selciato ed, inizialmente, hanno
pensato che si trattasse della vittima
di un investimento.
I soccorsi
Non si erano accorti al momento di
quanto fosse successo ed hanno
subito avvertito il 118; i sanitari
hanno raggiunto il luogo, ma appena
giunti sul posto si sono subito
resi conto che per il 31enne di Santi
Cosma e Damiano non c’era
più nulla da fare. La salma è
rimasta in strada per circa tre
ore, coperta da un lenzuolo,
mentre gli inquirenti effettuavano
i rilievi, con l'ausilio
degli agenti del commissariato
della polizia di Stato di
Formia e i vigili del fuoco di
Gaeta, che hanno illuminato
la strada a giorno, per offrire
una migliore visibilità agli inquirenti
che operavano in una
strada dove c’era poca luce.
Sono stati raccolti i bossoli e
altro materiale che verrà repertato.
Il traffico è stato prima
interrotto e poi deviato
sulla strada parallela. Nel frattempo
l’autore dell’omicidio
si era costituito presso la caserma
dei carabinieri di Santi
Cosma e Damiano, i quali
hanno anche posto sotto sequestro
la pistola utilizzata
per il delitto. La notizia
dell’efferato omicidio si è subito
sparsa a Santi Cosma e
Damiano e Castelforte, dove i
due sono conosciuti. Mirko Pascale,
pare che da qualche tempo fosse
molto nervoso, proprio a causa della
fine del rapporto con una ragazza di
20 anni, di Santi Cosma e Damiano.
E questo suo stato lo aveva fatto
rilevare sul suo profilo facebook.
Infatti sulla sua pagina da qualche
giorno aveva scritto che il suo stato
attuale era di single, ma soprattutto
aveva inserito dei messaggi che
facevano capire il suo malessere.
Proprio il giorno di San Valentino
aveva inserito una foto di Totò Riina
che aveva in mano un cartello con
su scritto «chi tradisce è un infame
». Parole che manifestavano
quanto l’interruzione di quel rapporto
lo avesse ferito ed ancor di più
il fatto che la sua ex potesse interessare
ad un'altra persona. L'arrestato,
dopo le formalità di rito in caserma,
è stato ascoltato dal sostituto procuratore
della procura di Latina, Daria
Monsurrò e poi trasferito nel carcere
del capoluogo, dove sarà interrogato
tra domani e dopodomani.
Gianni Ciufo
DA LATINA OGGI DEL 20.2.12
ANCORA PUNTI OSCURI SULL'AUTO.
IL «giallo delle auto». Così è stato già
denominato il particolare, non ancora
chiarito, del mezzo utilizzato dai
due protagonisti della sanguinosa vicenda
per raggiungere la zona isolata
di via Vellota.
Sembra che Mirko Pascale abbia
utilizzato la sua Fiat 500, con la quale
avrebbe raggiunto prima il capannone
di rio Grande e poi la zona dove è
avvenuto il delitto. Fiore Pandolfo
invece non si sa con che mezzo avrebbe
raggiunto la zona. Si parla dell'Audi
che però non sarebbe stata trovata
sul posto.
I carabinieri, già subito dopo il
delitto, hanno chiesto al padre Antonio,
presente sul luogo dell'omicidio,
notizie sull'auto e su quale dei mezzi
di proprietà di famiglia si fosse mosso
la vittima. Particolari che sono al
vaglio dei carabinieri della compagnia
di Formia comandati dal maggiore
Pasquale Saccone, i quali vogliono
cercare di capire, nei minimi
dettagli, cosa è accaduto dal momento
che il Pascale ha cercato il fratello di
Pandolfo, sino all'esplosioni dei colpi
mortali che hanno interrotto per sempre
la vita del 31enne autotrasportatore.
Qualche informazione maggiore
la potrà fornire sicuramente il Pascale,
nel corso del prossimo interrogato
rio a cui sarà sottoposto.DA LATINA OGGI DEL 20.2.12
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