«IL Comune di San Cosma non è assolutamente
a rischio dissesto finanziario». Il sindaco
di San Cosma e Damiano, Vincenzo Di
Siena ha voluto fugare ogni dubbio circa un
presunto pignoramento notificato all’ammi -
nistrazione comunale e conseguente alla sentenza
pronunciata sul caso D’Aprano. Quest’ultima
è una vicenda che risale al 4 dicembre
del 2001 al giorno in cui Francesco
D’Aprano morì a seguito delle ferite riportate
nella caduta dalla scalinata di piazza Tommaso
Rossi. Fatti per i quali si è celebrato un
procedimento giudiziale nel quale la magistratura
ha stabilito che il Comune deve
risarcire alla famiglia del defunto la somma
650 mila euro.
«Queste notizie inerenti un eventuale dissesto
- ha affermato il primo cittadino - sono
destituite di ogni fondamento e sono frutto di
fantasie fomentate forse dal sole estivo. Certamente
questo atto di pignoramento nei
confronti dell’ente che rappresento ci sta
provocando qualche difficoltà a livello gestionale,
ma di qui ad arrivare al dissesto ce
ne vuole. Inoltre voglio ricordare che abbiamo
posto in essere tutti gli atti necessari a
salvaguardare l’ente che mi onoro di rappresentare
e confidiamo nell’atto di opposizione
al pignoramento e più ancora nell’udienza di
appello fissata per il prossimo anno».
Nel dare notizia ai cittadini dei passi giudiziari
che l’amministrazione sta compiendo
anche a tutela delle casse comunali il sindaco
Di Siena sottolinea: «Inviterei quanti sono
responsabili di aver diffuso questa assurda
notizia del dissenso ad essere più cauti evitando
di creare nella popolazione inutile
allarmismo, destinato ad avere un’eco maggiore
considerato che siamo ormai alla vigilia
del rinnovo del Consiglio comunale e che
pertanto tali argomenti potrebbero divenire
oggetto di strumentalizzazioni elettorali. Tale
questione, lo ricordo, - ha concluso Di
Siena - è relativa a fatti avvenuti nel 2001 e
per i quali nessuna responsabilità politica può
essere imputata a questa legislatura che si è
vista piovere addosso questa tegola cercando
di trovare una soluzione che riesca a conciliare
il rispetto della sentenza della Magistratura
e nel contempo la necessità di tutelare tutti i
cittadini e l’intera collettività».
DA LATINA OGGI DEL 4.8.11
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