mercoledì 12 dicembre 2012

CENTRALE DEL GARIGLIANO: CONTINUANO LE INDAGINI.






UN lungo silenzio in attesa
di risultati su cui sono in
molti ormai a interrogarsi.
L’inchiesta per disastro
ambientale e irregolarità in
materia di sicurezza nucleare sulla Centrale del
Garigliano di Sessa Aurunca, cha ha già portato
alla denuncia a piede libero del responsabile della
disattivazione del sito
campano, prosegue su un
basso profilo come richiede un’indagine tanto riservata. Dopo il sequestro di
un’area di novecento metri
quadrati nell’area di bonifica denominata Trincee
dove si è riscontrata un’al -
ta radioattività, e dei registri degli scarichi liquidi e
aeriformi compilati a matita, è inevitabile che l’atten -
zione si sia spostata tra i
470 ettari di verde blindato
nel cuore del parco Migliarino-San Rossore a San
Piero a Grado, nei pressi
della base americana di
Camp Darby ovvero il Cisam di Pisa - Centro Interforze Studi Applicazioni
Militari -. Qui i militari
al l’interno, esperti fisici,
stanno analizzando i campioni prelevati sul fiume
Garigliano nei pressi dello
scolo di alcuni reattori posizionati sulla sponda campana, inavvicinabile anche
per il recente aumento del
la zona di rispetto da parte
della Sogin, la società che
si occupa del decommissioning della centrale. Un
impegno quello degli
esperti del Cisam messo in
campo anche in passato
seppure non sempre riconosciuto come è capitato
nel caso della Commissione Mandelli, accusata di
aver sottaciuto gli effetti
mortali dell’uranio impoverito sui militari italiani.
Mentre, dunque, a San Piero a Grado si procede nelle
analisi, nel sud pontino
l’assessore all’A mbi en te
Stefanelli ha incontrato i
sindaci di Minturno, Santi
Cosma e Damiano, e Castelforte per rilanciare un
documento che i comuni
avevano redatto qualche
giorno prima, indirizzato
alla Sogin e al Ministero
dell'Ambiente, in cui si
chiede l’immediata apertura di un tavolo. A Caorso,
infine, in una recente riunione dei Comuni sedi di
servitù nucleari, commentando i risultati presentati
da ll’istituto superiore di
sanità in incaricato dal Ministero della Salute di svolgere il lavoro di monitoraggio a seguito della richiesta in tal senso
avanzata dall’Anci in sede
di Conferenza Stato-Città,
il sindaco di Caorso Fabio
Callori ha affermato che «I
risultati presentati nel I°
Rapporto sulla mortalità
delle popolazioni residenti
in prossimità di impianti
nucleari in Italia, mostrano
generalmente una mortalità nei Comuni analizzati in
linea con quella delle corrispondenti Regioni di appartenenza». Allo stesso
modo Vincenzo Francomanno, sindaco di Rotondella e componente della
Consulta: «Complessivamente lo stato di salute
delle popolazioni dei Comuni oggetto di indagine
appare, per quel che riguarda la mortalità, non
significativamente migliore o peggiore rispetto alle
Regioni di appartenzà».
Ora bisognerà aspettare la
conferma nel secondo e
conclusivo rapporto atteso
per la fine di febbraio.
Sempre che le nuove analisi sul Garigliano non
cambino la storia.

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