domenica 9 settembre 2012

STORIA DI UN SANTUARIO: L'AVVOCATO PONTECORVO SCRIVE AL SINDACO DI SIENAE RINFOCOLA LE POLEMICHE!







UNA lettera aperta, tra l’altro pubblicata sul periodico il Golfo, è stata
inviata dal direttore della stessa rivista, Cosmo Damiano Pontecorvo, al
sindaco di Santi Cosma e
Damiano, Vincenzo Di Siena. Una nota titolata «la
guerra dei 250 anni tra il
“b o rg o ” dei santi e una parte della Chiesa». L’avvoca -
to Pontecorvo, come è noto,
si sta battendo per l’eleva -
zione a Santuario della
chiesa di Santi Cosma e
Damiano. «Una richiesta -
ha detto Pontecorvo - che
risale al 2004, quando c’era
l’Arcivescovo Mazzoni,
ma nonostante interessamenti e promesse ciò non è
avvenuto, nemmeno dopo
l’arrivo dell’attuale Arcivescovo. E io e alcuni amministratori siamo ancora in
attesa di un incontro con
l’attuale presule, con il quale ci auguriamo di poter
parlare al più presto. Purtroppo il «borgo» dei Santi
da 250 anni lotta per le
questioni religiose. Nel 1774 l’allora
procuratore don Carlo Tibaldi propose ricorse al Re di Napoli chiedendo
che venissero nominati cappellani
disoccupati del paese, al posto di due
sacerdoti che percepivano le prebende, pur risiedendo a Napoli e Gaeta.
Nel 1992 monsignor Farano creò
l’unità parrocchiale con Castelforte,
sopprimendo le parrocchie di Ventosa e di Santi Cosma e Damiano, più
tre di Castelforte. Dunque il parroco
non risiedeva più a Santi
Cosma e Damiano, ma un
sacerdote si doveva occupare di tutto il territorio. E
in occasione del secondo
referendum sull’unificazio -
ne tra Castelforte e Santi
Cosma e Damiano, la Chiesa locale inviatva i cittadini
a schierarsi a favore
dell’unificazione tra Castelforte e Santi Cosma e
Damiano. Tra l’altro l’ex
commissario prefettizio di
Santi Cosma e Damiano,
Marcello Boaretto, scrisse
una nota a monsignor Farano, nella quale chiedeva
l’autorizzazione per porre
la prima pietra per la ricostruzione della chiesa di
Santa Maria del Soccorso,
ma non ci fu mai risposta».
Una presa di posizione dura
di Pontecorvo che chiude la
lettera precisando che «la
nostra parrocchia è a “mezzadria”
con il contermine Comune di Castelforte».

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